FORUM ASNACODI 2025: AGABITI, PIANO DI GESTIONE RISCHIO SIA APPROVATO PRIMA DELLA FINE DELL’ANNO

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il presidente di asnacodi albano AGABITI ha chiuso i lavori del VII forum internazionale asnacodi (qui audio integrale del suo intervento https://bit.ly/4iusyi2). auspico – ha sottolineato – che il piano di gestione sia approvato nella prossima conferenza stato regioni, prima della fine dell’anno, per poter avere certezze nella parte finale della programmazione. il presidente ha ribadito la necessita’ di allargare la base assicurativa arrivando a 150/200 mila imprese assicurate e 30 miliardi di valori assicurati. per fare questo – ha puntualizzato – serve il sostegno pubblico passando dal 55 al 70% nella nuova programmazione. AGABITI ha affrontato il tema della nuova pac sottolineando la netta contrarieta’ alla attuale impostazione e dicendosi convinto che con la manifestazione unitaria del 18 dicembre qualcosa potrebbe cambiare. (qui videointervista AGABITI su pac di agra press https://youtu.be/iEbvzsafs10). il direttore generale andrea BERTI (qui videointervista di agra press https://youtu.be/r8MQvUHkPiY) ha introdotto i lavori della seconda giornata del forum con una lunga e molto articolata relazione. ha detto, fra l’altro, il direttore che la filosofia della gestione del rischio in italia deriva dall’articolo 9 della costituzione nella parte che tutela l’ambiente, la biodiversita’ e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. il direttore generale ha sottolineato con soddisfazione che i temi, gli argomenti, gli approfondimenti e le attivita’ che asnacodi sta facendo sono tutti coerenti con gli approcci che guardano al futuro su cui c’e’ stato un ampio confronto nella prima giornata (qui l’audio integrale del suo intervento https://bit.ly/4omhrZW). numerosi gli interventi della mattinata. tra questi quello di paolo DE CASTRO, intervenuto in video, ha sottolineato la necessita’ di un impegno sempre crescente per la gestione del rischio a fronte delle incertezze geopolitiche e a quelle derivanti dalla proposta della commissione europea sulla futura programmazione della pac che – ha assicurato – gli agricoltori contrasteranno con determinazione (qui audio integrale del suo intervento https://bit.ly/4ruI0yU). da bruxelles ha parlato anche l’europarlamentare herbert DORFMANN con una serie di osservazioni sulla futura pac e una certa apertura verso le nuove proposte della commissione. giovanni RAZETO di agricat ha affrontato alcune questioni strettamente inerenti il fondo (qui videointervista di agra press https://youtu.be/Rvb-ctnrfMs). per la commissione europea ha parlato pasquale DI RUBBO che si e’ detto sicuro che attraverso il dialogo istituzionale e’ possibile trovare un accordo su futura pac e fondo unico sottolineando sia la funzione della flessibilita’ sia l’importanza dell’utilizzo di fondi per le aree rurali. il cpo dipartimento del masaf giuseppe BLASI ha fatto una lunga e dettagliata disamina dell’impianto della nuova pac avvertendo che “a noi questa riforma non piace” e si e’ detto molto preoccupato dell’intervento dell’europarlamentare DORFMANN che, a suo giudizio, non ha fatto un intervento particolarmente critico alla nuova pac. BLASI ha anche parlato della complessita’ dell’iter di approvazione piano di gestione del rischio, chiedendo maggiore responsabilita’ da parte di tutte le parti e in particolare delle regioni. inoltre il capo dipartimento ha definito la proposta della commissione europea sulla gestione del rischio “deludente” in quanto demanda agli stati membri ampia discrezione mentre servirebbe una politica unionale sulla gestione del rischio (qui gli audio integrali dei suoi interventi https://bit.ly/4oi3uMn – https://bit.ly/48lqAMl). l’europarlamentare stefano BONACCINI (qui audio integrale del suo intervento https://bit.ly/4olqfPs) ha ricordato di aver proposto un terzo pilastro della pac dedicato esclusivamente alla gestione del rischio e ha bocciato come “irricevibile” la nuova proposta sulla pac con alcune osservazioni sulla forza del vicepresidente della commissione ue raffaele raffaele FITTO (fdi). giorgio SALVITTI (fdi), che ha parlato in rappresentanza del ministro LOLLOBROGIDA, ha sottolineato la condivisione di posizioni contro la proposta della commissione sulla pac (qui il comunicato stampa del suo intervento https://bit.ly/48hPZq1).

FORUM ASNACODI: PATTI (AGEA), PRONTI 90 MILIONI
DI PAGAMENTI PER GESTIONE DEL RISCHIO

“per la gestione del rischio abbiamo in cantiere il pagamento di circa 48 milioni di euro per le misure 17.2 e 17.3 – contributi a fondi di mutualita’ e strumento di stabilizzazione del reddito – e di 22-24 milioni per tutte le campagne pregresse. inoltre, entro la fine della settimana ci sara’ un ulteriore pagamento per la campagna 2024 di 22-24 milioni di euro. in totale circa 90 milioni solo per la gestione del rischio”. lo ha dichiarato christian PATTI, responsabile dell’ufficio per l’erogazione di servizi di agea a conclusione del talk “strategie in network” e della prima giornata del 7° forum internazionale asnacodi su “gestione del rischio in agricoltura”. proprio sulla necessita’ di fare sistema a beneficio degli agricoltori, PATTI ha spiegato la proposta di agea. “attualmente sono 9 i sistemi di interscambio dei dati che devono confluire nel sian. nei pagamenti i problemi sono soprattutto la non corrispondenza delle superfici – ha detto -. la nostra proposta e’ che i dati delle superfici debbano essere quelli del sian e su quella base dovranno essere stipulate le polizze”. questo permettera’ di evitare i ritardi dovuti ai controlli e “di fare i pagamenti in tempo reale”, ha concluso PATTI.

FORUM ASNACODI: CONFRONTO SU SFIDE E PROSPETTIVE PER
LA DIFFUSIONE DELLE ASSICURAZIONI CATASTROFALI

cosa limita la sottoscrizione di polizze contro gli eventi catastrofali in agricoltura, cosa si puo’ fare per aumentare la platea dei sottoscrittori, quale ruolo possono avere le nuove tecnologie, chi deve pagare, quale e’ il ruolo della pac? questi i focus della prima giornata del 7° forum di asnacodi, che ha visto confrontarsi economisti, ricercatori, istituzioni, assicurazioni, enti creditizi. in un contesto di continuo aumento dei rischi di perdita di reddito, dovuti a cambiamenti climatici, epidemie veterinarie, fragilita’ dei territori, incertezze geopolitiche globali, la riposta alla prima domanda – e’ emerso – e’ sostanzialmente duplice: il costo elevato delle polizze per chi e’ maggiormente soggetto agli eventi climatici estremi ne limita la diffusione. colpa anche del basso numero di sottoscrittori a livello nazionale, causato – e’ stato spiegato – dalla bassa consapevolezza del valore di una copertura assicurativa da parte di quegli agricoltori che operano in zone meno colpite dai cambiamenti climatici. e’ necessaria quindi – lo hanno evidenziato tutti gli esperti – un’informazione piu’ capillare, specie verso le aziende meno grandi e in tutti i territori. in questo senso, intermediari e consorzi di difesa possono svolgere un ruolo molto importante, come pure gli enti creditizi e le compagnie assicuratrici, questi ultimi attraverso una maggiore formazione specifica dei propri operatori rispetto alle peculiarita’ del settore agricolo. per ridurre l’incertezza causata dagli eventi avversi e rendere “comprensibile” il vantaggio delle coperture assicurative servono dati. ecco il ruolo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione delle informazioni. creare un ecosistema lungo la filiera di scambio di informazioni permetterebbe di calcolare il rischio e semplificare l’offerta e la comprensione degli agricoltori; d’altra parte, i dati permetterebbero alle compagnie assicuratrici di offrire coperture piu’ aderenti alle diverse realta’, come nel caso delle polizze su base parametrica. al momento questo tipo di soluzione non ha una grande diffusione; colpa del fatto che deve essere richiesta dal contraente, che magari non e’ ben informato sui vantaggi. la loro scarsa diffusione, d’altra parte, e’ un fattore limitante anche per le assicurazioni, che non riescono a recuperare i costi fissi insiti nella gestione dei dati necessari alla loro progettazione. dalla discussione, ma anche sulla base di esperienze vincenti estere, e’ emerso che un contributo pubblico economico e’ fondamentale; attualmente e’ intorno al 70%. anche il privato, pero’, deve fare la sua parte: l’imprenditore deve capire che l’acquisto di una polizza e’ un investimento per la propria stabilita’ economica; deve inoltre attuare strategie aziendali di gestione e mitigazione del rischio attraverso la diversificazione delle produzioni e con sistemi di difesa attiva. le organizzazioni, invece, potrebbero farsi promotrici di contrattazioni per polizze collettive, magari scegliendo il livello di protezione da acquistare. l’azione del pubblico si puo’ manifestare anche attraverso scelte politiche, come l’obbligo di dotarsi di coperture catastrofali. in questo senso, l’esclusione dell’agricoltura dall’obbligo imposto in italia alle imprese e’ stata considerata un’occasione persa. infine la pac, all’interno della quale – e’ stato riconosciuto – e’ contenuta un’importante politica di gestione del rischio. nella prossima pac – e’ stato evidenziato – questa dipendera’ maggiormente dallo stato membro. tra le scelte politiche possibili per incentivare la diffusione dell’assicurazione sono state citate forme di agevolazione per i giovani, integrazioni regionali, incentivi silenziosi come i crediti d’imposta. la pac, da parte sua, potrebbe immaginare di far diventare l’adesione alla gestione del rischio una condizionalita’ o perfino un pilastro a se’, rendendola strutturale. in quest’ultimo caso – e’ stato messo in luce – si potrebbe realizzare una strategia di gestione con obiettivi, magari basata sulle superfici assicurate, ma non solo, in grado di diventare un altro strumento di resilienza per le aree rurali, come lo sono le tematiche ambientali. hanno preso parte ai talk di discussione: raul PISANI, tobias GRIMM, daniela MARIANI, matteo ALPINO, angelo FRASCARELLI, alessandro TOSI, luigi GAZZOLA (talk “innovazione e visione”); angelo maria PETRONI, christian PATTI, andrea STOPPA, piermichele LA SALA, jean CORDIER, giovanni CHILLEMI, daniele CACEFFO, gianluca FERRARI (talk “strategie in network”).

FORUM ASNACODI: IL
COMUNICATO FINALE

al termine del forum asnacodi 2025 e’ stato diramato il seguente comunicato stampa: “si e’ concluso con successo a roma il 7° forum internazionale sulla gestione del rischio in agricoltura, organizzato da asnacodi italia. l’evento, intitolato “sostenibilita’ e innovazione per governare il cambiamento, per due giornate ha riunito rappresentanti istituzionali nazionali ed europei, ricercatori, compagnie assicurative, universita’, condifesa e stakeholder internazionali. un’edizione caratterizzata da due parole chiave, sostenibilita’ e innovazione, che hanno guidato il confronto su come affrontare una fase storica segnata da crisi climatica, complessita’ geopolitiche e crescente volatilita’ dei mercati. fin dalla sessione introduttiva e’ emerso un messaggio chiaro: per mantenere la competitivita’ dell’agricoltura italiana serve un approccio sistemico, capace di integrare strumenti tecnici, governance istituzionale e nuove forme di collaborazione internazionale. tra i risultati piu’ significativi emersi dal confronto, la ferma volonta’ di semplificare drasticamente le procedure amministrative e di accelerare la digitalizzazione per rendere gli strumenti assicurativi e mutualistici piu’ accessibili a tutte le aziende agricole italiane. albano AGABITI, presidente asnacodi italia, ha tracciato la rotta futura, sottolineando il ruolo strategico del modello italiano nel panorama europeo: “il nostro sistema, con i suoi oltre 40 consorzi di difesa, ha dimostrato una capacita’ unica di risposta, erogando 5,5 miliardi di euro in risarcimenti negli ultimi dieci anni e garantendo stabilita’ economica in un decennio segnato da eventi estremi. il nuovo contesto critico rende necessario un aumento dei contributi pubblici destinati a queste misure ed un nuovo forte investimento in innovazione per allargare la platea delle imprese assicurate. gli stati al mondo che hanno finanziano in maniera importante gli strumenti assicurativi sono piu’ di 140, con un’aliquota media di contribuzione del 72%. il forum ha confermato la necessita’ di guardare avanti con visione. la gestione del rischio non e’ piu’ solo una difesa, ma un pilastro strategico per la competitivita’ e la sostenibilita’, come richiede la nuova pac. siamo pronti a fare da traino a livello internazionale, esportando l’efficacia del nostro modello e promuovendo l’innovazione, dalle green nudges alla difesa attiva, per costruire un’agricoltura italiana sempre piu’ leader nel mondo”. andrea BERTI, direttore di asnacodi italia, si e’ concentrato sugli impegni operativi e la semplificazione: “l’obiettivo emerso da questo forum e’ chiaro: dobbiamo trasformare la complessita’ in semplicita’, garantendo che ogni agricoltore, dal campo al bilancio, possa accedere agli strumenti di difesa in modo intuitivo e veloce. la digitalizzazione e’ la chiave di volta. l’integrazione completa dei dati e’ un passo non negoziabile che ci permettera’ di eliminare anomalie burocratiche e, soprattutto, di arrivare a erogare pagamenti degli aiuti in minor tempo. dobbiamo sostenere l’agricoltore con la formazione, con la consulenza mirata e con strumenti smart, perche’ la vera resilienza si costruisce garantendo certezza e velocita’ di risposta al danno. e’ necessario diversificare le proposte assicurative rispetto a due macro-cluster di imprese: le imprese ad alto valore aggiunto, con forti investimenti ad ettaro per coltivare che possono superare i 25.000 euro, rispetto alle altre imprese con costi produttivi ad ettaro molto inferiori; le prime hanno forte necessita’ e propensione per prodotti assicurativi performanti e completi, le seconde di soluzioni semplici e smart. salvaguardare la sostenibilita’ delle prime significa rafforzare le produzioni piu’ rappresentative del made in italy, che garantiscono importanti economie, sviluppo ed occupazione nelle aree rurali e concorrono a generare una parte importante del 25% del pil nazionale che deriva dall’agricoltura.” al centro del confronto della due giorni romana, l’urgenza di costruire un’agricoltura capace di affrontare il cambiamento climatico come condizione strutturale e non piu’ come una sequenza di emergenze, attraverso strumenti di gestione del rischio sempre piu’ evoluti, integrati e basati sui dati. nel corso dei lavori sono stati approfonditi i principali ambiti di innovazione del sistema italiano: dal ruolo dei condifesa come presidio di prossimita’ sul territorio, alle nuove soluzioni assicurative e mutualistiche, fino ai progetti di ricerca e cooperazione europea che vedono asnacodi italia protagonista. in particolare, attenzione e’ stata dedicata a prudent, progetto horizon europe orientato alla gestione avanzata del rischio a livello europeo. il forum ha, inoltre, messo al centro il tema dei dati come infrastruttura strategica a supporto della resilienza delle aziende agricole.  SCENARIO GLOBALE E VISIONE  il forum, grazie ai talk della due giorni, ha permesso di concentrarsi sullo scenario globale e sulle prospettive della gestione del rischio alla luce dell’evoluzione della politica agricola comune, oggi improntata a una maggiore sussidiarieta’. la riduzione del quadro normativo europeo in materia attribuisce agli stati membri una responsabilita’ diretta nel definire strumenti, priorita’ e politiche di sostegno. nei dibattiti e’ emerso che la sostenibilita’ economica del sistema richiede un ampliamento della mutualita’ e una distribuzione piu’ equilibrata dei rischi sul territorio, mentre il sostegno pubblico rimane un elemento imprescindibile per mantenere accessibili le coperture assicurative. la politica agricola stabilisce l’obbligo per gli stati membri di adottare politiche di gestione del rischio. prospettiva operativa la visione strategica si e’ trasformata in una prospettiva operativa, concentrandosi sui meccanismi finanziari, sul ruolo del fondo agricat e sull’internazionalizzazione del modello italiano. il dialogo con il mondo della finanza ha evidenziato la necessita’ di un’integrazione sempre piu’ stretta tra gestione del rischio e accesso al credito: le aziende adeguatamente protette risultano meno rischiose e possono accedere al finanziamento in condizioni piu’ favorevoli. e’ stato ricordato che il cofinanziamento pubblico delle polizze rappresenta un elemento determinante per la sostenibilita’ dell’intero sistema e che, affinche’ il settore possa attrarre capitali privati, e’ essenziale sviluppare meccanismi di condivisione del rischio tra assicuratori, riassicuratori e stato. ampio spazio e’ stato poi dedicato al comparto zootecnico, dove strumenti mutualistici specifici si confermano fondamentali per far fronte a patologie come psa e aviaria, fronte in cui il mercato assicurativo privato non riesce a garantire coperture adeguate e sostenibili. il forum ha permesso anche di aprire un confronto internazionale, con la presentazione di modelli di gestione del rischio adottati in altri paesi, tra cui spagna, francia e stati uniti, e con una discussione sulla volonta’ di asnacodi italia di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo nel dibattito europeo, contribuendo alla definizione della pac post-2027 e consolidando l’esperienza italiana come punto di riferimento nel panorama internazionale. gestione del rischio sempre piu’ centrale il forum si e’ chiuso con la consapevolezza condivisa che la gestione del rischio deve diventare una politica di sistema, parte integrante delle strategie di sviluppo dell’agricoltura italiana ed europea. asnacodi italia conferma il proprio ruolo di snodo tra territorio, istituzioni e mondo della ricerca, con l’obiettivo di contribuire a un’agricoltura piu’ resiliente, sostenibile e capace di generare valore nel tempo. le critiche non motivate mosse al sistema negli ultimi anni hanno rafforzato l’impegno e aumentato gli anticorpi dei condifesa che in silenzio e con determinazione hanno attivato progetti di studio e di riorganizzazione per disegnare da protagonisti le traiettorie di futuro del sistema. i condifesa sono convinti che nell’era dell’intelligenza artificiale e dei big data, che trovano terreno fertile in azioni di sistema, sia comunque necessario il valore aggiunto umano e della coscienza territoriale per il coinvolgimento convinto degli agricoltori che solo i competenti presidi territoriali possono garantire”.

FORUM ASNACODI: DICHIARAZIONI E VIDEOINTERVISTE
RACCOLTE DA AGRA PRESS

si e’ concluso oggi la VII edizione del forum internazionale di asnacodi italia e, in questa occasione, agra press ha raccolto le videointerviste di: albano AGABITI (qui il video https://youtu.be/iEbvzsafs10), presidente dell’organizzazione, che ha approfondito il tema della pac; andrea BERTI (qui il video https://youtu.be/r8MQvUHkPiY), direttore di asnacodi, che ha tratto le conclusioni del forum; giovanni RAZETO (qui il video https://youtu.be/Rvb-ctnrfMs), direttore gestione avversita’ catastrofali agricat, che ha spiegato il ruolo ricoperto dalla societa’ nella gestione del rischio; angelo FRASCARELLI (qui il video https://youtu.be/jGZj20H2GGc), professore di economia agraria dell’universita’ di perugia, che ha approfondito la sua visione sulla politica agricola comune. in questa occasione ha raccolto anche la dichiarazione di stefano FRANCIA, di cia-agricoltori italiani (qui il video https://youtu.be/QPmYMoUp1Pk).