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“vi chiediamo di volare”, ha detto il presidente di confagricoltura massimiliano GIANSANTI ai ministri delle politiche agricole stefano PATUANELLI e della transizione ecologica roberto CINGOLANI, interventi alla centounesima assemblea di confagricoltura, che si e’ tenuta questa mattina a palazzo della valle. ambedue gli esponenti di governo – cui sono andate parole di stima del presidente e alcuni applausi – sono apparsi molto interessati alla strategia disegnata da GIANSANTI e alle conseguenti proposte, molte delle quali riguardano le agroenergie.. CINGOLANI ha ribadito il suo pensiero circa l’assoluta eccellenza dell’agricoltura italiana pur esortando gli allevatori a fare di meglio in tema di riduzione degli antibiotici. il ministro ha anche ripetuto il leit motiv del suo ministero: la sostenibilita’ e’ un compromesso” e dunque – ha aggiunto – giudicare se l’agricoltura produce troppa co2 o no e’ da valutare nella prospettiva della necessita’ di sfamare una popolazione crescente. CINGOLANI ha anche prospettato l’ipotesi di un protocollo per la sostenibilta’ “da imporre agli altri, da scrivere con il ministero delle politiche agricole, quello dello sviluppo economico e il suo. PATUANELLI e’ tornato sui temi della riforma della pac sostenendo di condividere quanto detto da GIANSANTI circa la necessita’ che nel piano nazionale sia fatta la distinzione tra agricoltori professionali e produttori per hobby. a questi ultimi – ha puntualizzato GIANSANTI – non andrebbe dato l’aiuto pac ma piuttosto il reddito di cittadinanza. a giudizio del ministro la riforma cosi’ come uscita dal recente trilogo puo’ andare in questa direzione concentrando gli aiuti sull’agricoltura professionale. “le imprese agricole sono pronte ad investire, per aumentare il contributo alla lotta contro il cambiamento climatico e per accrescere la sostenibilita’ ambientale. gli obiettivi, pero’, vanno raggiunti puntando sulle innovazioni, non solo con i divieti. una risposta deve arrivare dalla puntuale e piena applicazione del piano nazionale di ripresa e resilienza che ha nella transizione ecologica un punto fondamentale”, ha sostenuto GIANSANTI nella relazione con la quale ha aperto l’assemblea. “in un recente studio diffuso dalla commissione europea si rileva che l’impronta climatica dell’agricoltura europea, misurata in termini di unita’ di prodotto, si e’ ridotta a partire dal 1990”, ha osservato il presidente nel sottolineare che “si tratta di risultati importanti, da non sottovalutare, ma sappiamo che occorre fare di piu’. e’ pero’ necessario che il contributo richiesto al nostro settore non venga inquadrato solo in termini restrittivi”. “va preso in considerazione anche l’apporto gia’ assicurato alla lotta al cambiamento climatico. dalle energie rinnovabili, al trattenimento del carbonio che si ottiene con alcune colture e con la forestazione. quest’ultimo e’ un contributo che puo’ essere valorizzato anche in termini di reddito per gli agricoltori, all’interno di appositi accordi di programma. i certificati verdi sono gia’ una realta’ in australia ed alcune iniziative si stanno sperimentando in francia. come annunciato dal segretario di stato all’agricoltura degli stati uniti, saranno la novita’ assoluta della nuova legislazione per l’agricoltura, il ‘farm bill'”, ha spiegato GIANSANTI, secondo cui “i problemi posti dal cambiamento climatico hanno una dimensione globale e l’unione europea incide per meno del 10% sulle emissioni totali di co2. il nostro modello deve essere preso come un punto di riferimento”. “in quest’ottica, abbiamo accolto con favore l’iniziativa della commissione in materia di tassazione energetica alle frontiere, la cosiddetta ‘carbon tax’. proponiamo che un sistema analogo venga studiato per la reciprocita’ delle regole di produzione in agricoltura nell’ambito degli accordi commerciali sottoscritti dalla commissione europea”, ha detto GIANSANTI. “altra questione di fondamentale importanza per il futuro dell’agricoltura e’ la nuova pac che entrera’ in vigore nel 2023, ma per la quale gia’ entro la fine di quest’anno gli stati membri dovranno inviare alla commissione europea i programmi strategici nazionali. una novita’ assoluta, in quanto dovranno contenere sia le scelte sui pagamenti diretti, sia i programmi di sviluppo rurale a livello regionale”, ha evidenziato il presidente di confagricoltura, nel precisare che “abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sull’accordo che e’ stato raggiunto. ora c’e’ molto lavoro da fare e in tempi stretti. il ministro PATUANELLI potra’ contare sulla nostra piena collaborazione”. “nella fase di redazione del piano strategico puntiamo a risolvere i problemi posti esistenti, con particolare riferimento agli aiuti diretti che devono continuare ad essere una rete minima di sicurezza per i redditi degli agricoltori”, ha spiegato GIANSANTI, nell’evidenziare che “fatte le debite proporzioni, per il nostro settore il piano strategico per la nuova pac ha la stessa valenza del “recovery plan” per l’economia italiana”. “non possiamo sbagliare e va privilegiata la spesa effettivamente produttiva”, ha ribadito. per quanto riguarda, infine, la fase congiunturale che attraversa il settore agricolo, il presidente di confagricoltura ha segnalato “le difficolta’ poste dall’aumento dei costi di produzioni non compensati dal rialzo delle quotazioni all’origine dei prodotti”. inoltre, ha ricordato “le pesanti difficolta’ del settore frutticolo, che vanno affrontate rapidamente con un consistente aumento delle risorse finanziare finora mobilitate per la compensazione dei danni”. “ci aspettiamo anche la conferma della ‘bancabilita” del credito d’imposta, uno strumento ottimale e diretto per sostenere la liquidita’ e favore la propensione agli investimenti”, ha aggiunto GIANSANTI, che ha poi indicato le vicende sorte all’interno commissione unica per i prezzi dei suini, per indicare quanta strada c’e’ ancora da fare al fine di “rafforzare i sistemi interprofessionali e far crescere il valore, a vantaggio di tutte le componenti delle diverse filiere”.