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“a norcia per la seconda edizione del glocal economic forum, la due giorni, il 30 e 31 luglio, organizzata da esg89 per rilanciare il confronto su sostenibilita’, resilienza e heritage culturale; cia-agricoltori italiani, partner dell’evento, non poteva che riportare al centro del dibattito il ruolo cruciale e strategico delle aree rurali d’italia e, quindi, di quella dorsale appenninica, patrimonio del paese ‘troppo poco valorizzato'”, informa un comunicato della cia. “e’ tutto nel progetto cia ‘il paese che vogliamo’. occorre analizzare profondamente tutto il sistema organizzativo delle aree interne italiane, li’ dove l’agricoltura, piu’ che in altre zone, puo’ svilupparsi. serve per capire il meccanismo d’azione piu’ adeguato a colmare un vuoto urbanistico e migliorare le best practice esistenti in ambito agricolo e agroalimentare che, tra l’altro, valgono 50 miliardi di export. la produttivita’ delle aree interne e’ rappresentata da quell’agricoltura che oggi e’ componente essenziale della resilienza ambientale e sociale del progetto green europeo”, ha ricordato il presidente nazionale cia dino SCANAVINO nel suo intervento al forum inaugurale a piazza san benedetto con le istituzioni locali e regionali, il mondo delle imprese e le associazioni di categoria. “gli agricoltori italiani hanno ancora molto da fare per essere meno invasivi e per questo occorrono i giovani, che portano nuove competenze, ricerca scientifica e innovazione, a beneficio del settore e delle aree rurali dove vivono oltre 12 milioni di persone”, ha aggiunto SCANAVINO. il problema della redditivita’ e’ stato tra i punti chiave del passaggio del presidente di cia, sui fondi che servono a fare dell’europa “il continente piu’ green del mondo”, citando la presidente della commissione ue, ursula VON DER LEYEN. “servono risorse e ci sono nel pnrr e nella pac. devono finanziare progetti che facciano fare un salto qualitativo all’agricoltura meno produttiva, portandola dentro il processo di sviluppo, non quello industriale, ma di sostenibilita’ sociale e ambientale”, ha detto SCANAVINO. la gestione del territorio e della fauna selvatica, che sono tra le cinque azioni per cambiare l’italia proposte da “il paese che vogliamo” di cia, arrivano puntuali sotto il cielo di norcia con SCANAVINO che ha invitato a “non indietreggiare di un centimetro, perche’ sulle colline il vuoto che si crea viene riempito da animali selvatici e degrado. quello che dall’alto e’ macchia verde sotto cela problemi idrogeologici e fenomeni di compromissione della biodiversita’. l’equilibro ambientale che da’ vita alle aree interne lo puo’ garantire solo la presenza delle persone sul territorio e l’agricoltura con le attivita’ collegate. i giovani si stanno avvicinando a quest’idea, ma contempli la garanzia del reddito insieme allo sviluppo economico, sociale e culturale. questo, con ‘il paese che vogliamo’ e’ cio’ che ci preme agevolare”.