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«il costo dell’energia elettrica e’ un elemento che grava sui costi e sulla competitivita’ delle nostre imprese, oltre a soffiare nelle vele dell’inflazione. eurostat, per il primo semestre del 2021 ha rilevato in italia un prezzo lordo per kilowattora pari a 15,84 centesimi di euro. peggio di noi fa solo la germania (18,13) nella graduatoria dei paesi dell’unione europea. l’italia si colloca in ogni caso sopra la media ue di 3 centesimi per kwh e presenta una delle differenze piu’ ampie fra prezzo lordo e prezzo al netto di imposte e tasse. l’incidenza fiscale rappresenta una penalizzazione per le imprese italiane che pagano l’energia 3,5 centesimi piu’ che in austria e belgio, 4,5 cent piu’ che nei paesi bassi, 5 cent piu’ che in francia, spagna e portogallo e quasi il doppio di quanto costa alle imprese in finlandia e danimarca», ha detto maurizio GARDINI presidente di confcooperative a proposito dei dati censis confcooperative su rilevazione eurostat presentati in occasione dell’incontro “transizione verde e poverta’ energetica”. roberto SAVINI, presidente di confcooperative consumo e utenza ha sottolineato che «il contesto che stiamo vivendo fa emergere il fenomeno della poverta’ energetica che trova le sue radici nella disuguaglianza. oltre 2,6 milioni di famiglie sarebbero, secondo arera, destinatarie di 2,4 – 3 miliardi di euro di bonus per abbattere il caro bolletta, ma un’ampia platea di queste famiglie rischia di restarne esclusa. e si tratterebbe comunque di risposte provvisorie. dopo il superamento della fase di emergenza servono soluzioni innovative, sostenibili, sensibili ai territori e alle persone. la cooperazione e’ attrezzata per guidare questa transizione capace com’e’ di offrire risposte strutturali”. «le cooperative di utenti – ha aggiunto – tagliano il costo dell’energia elettrica di oltre il 30%».