NUTRINFORM: INCONTRO CON PATUANELLI, VERRASCINA, CALZOLARO, SEGRE’, RISSO, FALASCONI, VITTUARI

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un dibattito sui risultati dell’indagine “le etichette fronte pacco in 7 paesi: nutriscore vs nutrinform”, a cura dell’osservatorio waste watcher international diretto dal professor andrea SEGRE’ (ordinario di politica agraria internazionale e comparata all’universita’ di bologna), monitorata con ipsos, universita’ di bologna e campagna spreco zero, si e’ tenuto in sinergia con agrinsieme, federalimentare, federdistribuzione e unioncamere. hanno partecipato all’incontro: il ministro delle politiche agricole stefano PATUANELLI, il copresidente di agrinsieme franco VERRASCINA, il direttore generale di federalimentare nicola CALZOLARO, il direttore scientifico dell’osservatorio waste watcher international andrea SEGRE’, il direttore scientifico di ipsos enzo RISSO e i docenti dell’universita’ di bologna luca FALASCONI e matteo VITTUARI. lo studio mette in luce come i consumatori abbiano voglia di informarsi, ma al tempo stesso si lascino condizionare dalle etichette, ha osservato il ministro delle politiche agricole stefano PATUANELLI, sottolineando i limiti dell’etichetta “a semaforo” nutriscore: un sistema che non si basa su criteri scientifici, che favorisce i prodotti ultratrasformati e con un packaging impegnativo e non valorizza i prodotti della dieta mediterranea. un’etichetta efficace, come e’ il nutrinform, dovrebbe invece dare una corretta informazione rispetto all’incidenza dei singoli cibi all’interno della dieta, ha aggiunto. PATUANELLI si e’ impegnato a divulgare il rapporto ai suoi omologhi francese e spagnolo, anche tenuto conto del cambiamento del sentiment rispetto all’etichetta semaforica sia in francia che in spagna. il ministro si e’ inoltre compiaciuto per la ferma reazione sul tema nutriscore, in termini propositivi e di sistema paese, mostrata da parte di tutte le filiere e forze politiche. il blocco della proposta sull’introduzione dell’etichetta a semaforo a livello europeo deve essere pero’ accompagnato da una proposta alternativa, con l’obiettivo finale di promuovere un’etichettatura unica europea, ha evidenziato PATUANELLI. a questo scopo, ha sottolineato, sara’ utile modificare e rendere piu’ chiaro e completo il sistema nutrinform. il ministro auspica inoltre che l’europa non imponga un legame tra fiscalita’ e prodotti con il “bollino verde” del nutriscore. franco VERRASCINA, copresidente di agrinsieme ha ringraziato il ministro PATUANELLI per il suo operato su questo fronte. lo studio che e’ stato realizzato permette di guardare con maggiore chiarezza ed obiettivita’ al dibattito sul nutriscore, ha osservato VERRASCINA. l’indagine, ha aggiunto, sara’ anche utile a copagri per facilitare il confronto sul tema con i consumatori, che chiedono di essere maggiormente informati e guardano sempre piu’ al cibo in termini salutistici, soprattutto nei paesi europei. l’indagine evidenzia il maggior apprezzamento del sistema nutrinform proposto dall’italia rispetto al nutriscore ed e’ un ulteriore riconoscimento per la dieta mediterranea, che non deve essere messa in discussione da un’etichettatura a semaforo. i consumatori, ha sottolineato VERRASCINA, devono essere informati piu’ adeguatamente, anche ai fini della difesa della loro salute. il mondo agricolo, ha concluso, deve passare da una condizione di subalternita’ a una condizione di protagonismo, comunicando l’importanza del cibo che produce, della difesa del territorio e dell’ambiente, ovvero l’importanza di avere al giusto prezzo cibo sano e di qualita’, cosi’ come e’ stato peraltro durante la pandemia. lo studio presentato oggi e’ innanzitutto un report che ha un valore scientifico e quindi che poco si presta a discussioni o interpretazioni, e poi ci mostra verso cosa e’ orientato il consumatore, ha affermato il direttore generale di federalimentare nicola CALZOLARO. per il consumatore e’ importante essere informati su cio’ che si mangia, contro sistemi che vogliono imporre cio’ che e’ salubre e cio’ che e’ insalubre e contro la volonta’ di dirigere le modalita’ di acquisto di chi compra, ha osservato CALZOLARO. il valore scientifico dello studio e’ quindi fondamentale per smontare la retorica circa la presunta scientificita’ del nutriscore, inoltre l’indagine e’ un contributo importante perche’ rafforza la posizione dell’italia nella battaglia europea contro il nutriscore, ha evidenziato. il fatto che il nutriscore sia in assoluto l’etichetta meno gradita conferma anche i segnali che da qualche tempo stanno arrivando dagli altri paesi, come la stessa Francia, dove si registrano pareri piu’ critici verso il nutriscore. senza contare la decisa presa di posizione italiana, con il presidente DRAGHI in prima linea in difesa della nostra dieta mediterranea e dei nostri prodotti, ha aggiunto. quella contro il nutriscore e’ una battaglia in cui e’ necessario procedere senza compromessi: e’ grazie a questa linea se abbiamo raggiunto nel tempo importanti risultati e non capisco francamente alcune fughe in avanti che non fanno altro che indebolire la posizione italiana, ha aggiunto il dg di federalimentare. e’ importante, ora piu’ che mai, procedere compatti e uniti, ha concluso. il primo risultato che emerge dallo studio e’ una richiesta di conoscenza da parte dei consumatori di tutti i paesi coinvolti nell’indagine (italia, spagna, germania, regno unito, russia, canada e stati uniti), ha rivelato il direttore scientifico dell’osservatorio andrea SEGRE’. in particolare, rispetto alle informazioni presenti nelle etichette fronte pacco, il 36% dei consumatori dichiara di volere maggiori informazioni riguardo alla qualita’ dei singoli ingredienti, il 49% sulla loro provenienza (il 58% in italia e germania), il 53% sulle informazioni nutrizionali e il 51% sugli ingredienti che possono causare allergie (51%). l’indagine – ha sottolineato segre’ – evidenzia inoltre come tre quarti dei consumatori utilizzi l’etichetta fronte pacco come una guida nel processo decisionale di acquisto. la percentuale dei consumatori che dichiara di utilizzare l’etichetta nel processo decisionale e di acquisto risulta essere particolarmente elevata in italia (78%) e spagna (77%), mentre e’ piu’ contenuta negli stati uniti e in russia. come ha informato il direttore scientifico di ipsos enzo RISSO, nella valutazione dei diversi sistemi di etichettatura basata su alcuni parametri quali chiarezza, esaustivita’, facilita’ e utilita’ di consultazione, capacita’ di informare e produrre consapevolezza, arriva dall’opinione pubblica di tutti i paesi una sonora bocciatura per l’etichetta “a semaforo” nutriscore, ideata dalla francia. piu’ apprezzato dai consumatori e’ invece il sistema di etichetta “a batteria” nutrinform, proposto dall’italia. la contrarieta’ al sistema nutriscore da parte dei consumatori emerge soprattutto dallo scontro tra la loro percezione e le indicazioni dell’etichetta semaforica rispetto ai singoli prodotti, ha evidenziato il professor matteo VITTUARI, dell’universita’ di bologna, responsabile internazionale dell’osservatorio. il nutriscore, infatti, penalizza paradossalmente prodotti fondamentali della dieta mediterranea come l’olio evo o il parmigiano reggiano, mentre premia prodotti meno salutari come le patatine fritte o la pizza surgelata. sebbene la maggioranza dei consumatori dichiari di non lasciarsi influenzare dai colori dell’etichetta nutriscore, circa il 40% dei consumatori afferma di essere disposto a cambiare le proprie abitudini alimentari in base alle indicazioni fornite dal nutriscore, ha rivelato luca FALASCONI, docente dell’universita’ di bologna. questa tendenza e’ insostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico, ha avvertito FALASCONI, sottolineando come il nutriscore possa contribuire tra l’altro all’aumento dello spreco alimentare e metabolico, con conseguenze negative sulla salute. i consumatori, infatti, potrebbero rinunciare anche ai prodotti della dieta mediterranea, riconosciuta come sana e sostenibile, con ricadute in termini di export e sostenibilita’. dall’indagine si evidenzia quindi il rischio che nelle scelte d’acquisto il consumatore si faccia guidare piu’ dalle etichette che non dalla reale conoscenza e dall’educazione alimentare.(I.C)