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un comunicato stampa di emilcap rende noto che: “in un’annata fortemente complicata come questa dove, al termine di una stagione estiva marcatamente segnata da caldo forte protrattosi per un lasso di tempo prolungato, gli allevatori sono stati costretti a ridurre gioco-forza le razioni di mangime per gli animali da stalla, il risultato e’ stato un mercato mangimistico pesantemente colpito, con cali di almeno il 20% sulle produzioni che andranno quasi certamente ad incidere sui consuntivi di fine anno. non cosi’ sembrerebbe pero’ essere per emilcap, societa’ consortile controllata di scopo di tre consorzi agrari – consorzi agrari d’italia (cai), consorzio agrario di parma e consorzio agrario terrepadane – che produce mangimi non ogm nello stabilimento di parma principalmente per vacche da latte (parmigiano-reggiano) la cui flessione registrata si attesta appena tra il 5 e il 6%: un calo che puo’ considerarsi sorprendente, limitato grazie al preponderante consolidamento dell’attivita’, ai costanti investimenti sulla qualita’ dei propri prodotti e, non ultimo, ad un rapporto con gli allevamenti molto fruttifero e virtuoso, costruito quotidianamente da tecnici molto attenti e preparati. a confermare il quadro e’ il presidente di emilcap, gabriele CRISTOFORI: ‘una flessione fisiologica e limitata rispetto al quella che ha subito il mercato in un’annata difficile nella quale era importante, per noi, ribadire la mission che ci vede impegnati nell’evoluzione degli allevamenti verso una sostenibilita’ alimentare e una salubrita’ ambientale finalizzate all’ottenimento di prodotti di qualita’, destinati ad una produzione d’eccellenza come quella del parmigiano-reggiano’.”.

