(riproduzione riservata)
“l’aumento delle minime e la restituzione del giusto valore a tutte le pensioni, la riforma di opzione donna, la pensione di garanzia per i giovani e il rilancio delle aree interne, sono queste le macro-questioni al centro della nuova mobilitazione nazionale di anp, l’associazione nazionale pensionati di cia-agricoltori italiani che in vista della prossima legge di bilancio, inaugura una fitta road map di incontri e dibattiti con i parlamentari sul territorio”. lo rende noto un comunicato di anp-cia, che prosegue: “in tutta italia, le rappresentanze regionali, provinciali e locali di anp-cia, porteranno sui tavoli del confronto istituzionale il documento programmatico messo a punto dall’associazione per il governo e il parlamento. una piattaforma di proposte e richieste che, lungo tre assi d’intervento, partono dalla necessita’ di avere pensioni dignitose, servizi sociosanitari efficienti, soprattutto nelle aree interne e rurali, per poi sottolineare l’urgenza di politiche di sostegno per un invecchiamento attivo, e in sostanza, per valorizzare il ruolo sociale dell’anziano nella societa’. centrale il tema delle pensioni minime, questione irrisolta nonostante lo sforzo, pur apprezzato da anp-cia, fatto con l’ultima legge di bilancio. vanno alzati gli assegni ad almeno 780 euro al mese e, comunque, a un importo non inferiore a quanto indicato dall’europa riguardo la soglia di poverta’ e rispetto alle pensioni di cittadinanza. oggi, i pensionati con un trattamento al minimo, piu’ di 2 milioni e mezzo di persone, non sono nella condizione di soddisfare le esigenze basilari, mentre il perdurare della crisi energetica, l’aumento del costo della vita e l’inflazione, aggravano lo status quo. nel documento di anp-cia, il richiamo forte anche alla misura opzione donna, perche’ venga totalmente riformata per renderla accessibile ed evitare la ‘punizione’ di un calcolo interamente contributivo degli assegni, gia’ magri, delle lavoratrici. parallelamente, i giovani per i quali viene sollecitata una vera pensione di garanzia, con la previsione di una quota base minima, e la richiesta di ridurre il carico impositivo per gli under 40 che creano nuove imprese. poi, manca ancora il riconoscimento dell’attivita’ agricola come lavoro gravoso e usurante, attingendo ai benefici di legge connessi (ape sociale) per anticipare la pensione e l’azzeramento dell’imu sui terreni agricoli per tutti i pensionati ex agricoltori, non piu’ iscritti alla previdenza. il pnrr non e’ una nuvola, sostiene anp-cia perche’, se ben gestito e realizzato nei tempi previsti, puo’ essere in grado di soddisfare le aspettative dei cittadini. in particolare, a cominciare dalle aree interne, intervenendo sul sistema sanitario nazionale. serve un piano sociosanitario con strutture ambulatoriali, case della salute di prossimita’, potenziamento dell’assistenza domiciliare, servizi di telemedicina, reti sociali e di volontariato, effettivamente valorizzate. c’e’ un’italia di serie b, con ben 3.834 comuni, il 48,5% del totale, lontani dai servizi essenziali, ospedali, ma anche scuole e ferrovie che diversamente garantirebbero la tenuta, evitando il rischio spopolamento, di tante comunita’ in collina e montagna. bisogna lavorare per l’ammodernamento delle infrastrutture nelle aree interne e realizzare sportelli digitali della pa. ‘sono tutte sfide che dobbiamo vincere adesso – afferma il presidente nazionale di anp-cia, alessandro DEL CARLO -. non abbiamo mai abbandonato queste nostre battaglie, ma e’ tempo di rinnovare le occasioni di confronto istituzionale, rafforzando l’azione dell’associazione sul territorio, attraverso incontri mirati con i parlamentari. l’obiettivo – spiega DEL CARLO – e’ lavorare insieme su argomenti decisivi, come la condizione sociale e la qualita’ della vita di milioni di anziani, anticipando l’appuntamento con la prossima legge di bilancio’.”.

