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le sirene dei pescherecci hanno suonato in coro davanti al mercato ittico di chioggia (ve) alle 11 di questa mattina: c’erano tutte le sigle sindacali unite in protesta per spiegare all’unione europea che non c’e’ futuro per la pesca se andranno in porto le misure sullo strascico in discussione a bruxelles e che fanno parte dell’action plan della commissione pesca ue, informa un comunicato di impresapesca veneto. l’organizzazione di coldiretti ha manifestato con agci agrital, confcooperative fedagripesca, legacoop agroalimentare, federpesca, fai-cisl, flai-cgil e uila pesca. “lo strascico – spiega alessandro FACCIOLI, responsabile impresapesca veneto – e’ una delle forme dell’attivita’ di pesca e una tradizione storica del veneto che garantisce oltre il 70% del pesce che arriva sulle nostre tavole e nei ristoranti”. “quello che si sta prevedendo a bruxelles – prosegue FACCIOLI – sembra un accanimento nei confronti di un sistema storico ed imprescindibile per la sopravvivenza di centinaia di famiglie che vivono di pesca da generazioni. e’ un settore strategico per il lavoro, perche’ da’ la possibilita’ di consumare pesce italiano ed e’ una attivita’ compatibile con ambiente, perche’ con le reti si e’ in grado di raccogliere le plastiche che giacciono sul fondale e che permarrebbero per decine di anni”. “non si puo’ rinunciare a questo sistema di pesca che ha gia’ diverse limitazioni, come ad esempio la limitazione delle aree che sono precluse all’attivita’ o il numero di giornate, che – conclude FACCIOLI – viene continuamente ridotto e oggi siamo a 1/3 dell’anno con 120 giorni di pesca, un calendario che garantisce il minimo per il mantenimento di questa economia d’impresa”.