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“mai come in questa campagna l’import mettera’ a posto i numeri nel settore del grano duro”, ha ribadito l’anacer nella riunione convocata dal ministero dell’agricoltura alla presenza del ministro francesco LOLLOBRIGIDA e del sottosegretario patrizio LA PIETRA per discutere di produzione, trasformazione e commercializzazione del frumento. “con una produzione sotto i 4 milioni di tonnellate e consumi interni ed export che superano i 6 milioni di tonnellate – sottolinea anacer – appare evidente la necessita’ dell’approvvigionamento di grano duro dall’estero per integrare sia quantitativamente che qualitativamente il raccolto nazionale. nonostante le scorte ai minimi e la riduzione dei raccolti a livello mondiale, le imprese associate anacer riusciranno a garantire un approvvigionamento costante di grano duro di qualita’ sia sotto il profilo merceologico che sanitario all’industria di trasformazione”. “in italia – osserva anacer – gli acquisti dall’estero di cereali vengono spesso considerati concorrenziali al prodotto interno, mentre non sono altro che la necessaria integrazione al deficit strutturale nazionale. di conseguenza riteniamo che ogni maggiore costo che andra’ a gravare sull’import, ed ogni ostacolo al commercio che provoca ritardi e blocchi, andra’ ad incrementare i costi di produzione e di vendita dei prodotti destinati al consumatore finale”.