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la commissione europea ha adottato una modifica delle norme del cosiddetto regolamento “de minimis” relativo al settore della pesca e dell’acquacoltura, informa un comunicato. il regolamento riveduto – spiega il comunicato – esenta gli aiuti di importo modesto dai controlli per verificare la presenza di aiuti di stato, in quanto si ritiene che non abbiano alcun impatto sulla concorrenza e sugli scambi nel mercato unico. le modifiche del regolamento “de minimis” sulla pesca adottate prevedono i seguenti cambiamenti: l’aumento del massimale degli aiuti “de minimis” per impresa nell’arco di tre anni, che passa da 30mila a 40mila euro, a condizione che venga istituito un registro nazionale centrale; solo la produzione primaria di prodotti della pesca e dell’acquacoltura rimarra’ nell’ambito di applicazione del regolamento “de minimis” sulla pesca, mentre la trasformazione e la commercializzazione di tali prodotti rientreranno nell’ambito di applicazione del regolamento “de minimis” generale; il ricalcolo dei cosiddetti “massimali nazionali”, ossia gli importi cumulativi massimi degli aiuti “de minimis” che possono essere assegnati per stato membro (i massimali nazionali sono stati aggiornati sulla base di dati piu’ recenti relativi alla sola produzione primaria di prodotti della pesca e dell’acquacoltura); alcune operazioni escluse dal campo di applicazione del regolamento “de minimis” sulla pesca saranno eccezionalmente autorizzate per le regioni ultraperiferiche dell’ue; la proroga fino al 31 dicembre 2029 della validita’ del regolamento “de minimis” sulla pesca riveduto.

