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“ai danni diretti e visibili alle strutture agricole come serre, capannoni, magazzini, mezzi, attrezzature, fattori produttivi (concimi, sementi, etc) e produzioni perse o danneggiate vanno aggiunti i danni indiretti, provocati dalle difficolta’ di rispondere alle richieste dei clienti che, soprattutto per i vivai, potrebbero decidere di rivolgersi altrove mettendo a rischio le esportazioni, che rappresentano oltre un terzo del fatturato nel distretto di pistoia dove operano circa 1300 aziende agricole, la maggior parte a conduzione familiare, specializzate nella produzione di piante ornamentali da esterni, per il verde pubblico e privato, vendute in tutto il mondo. e’ quanto afferma la coldiretti in riferimento alla nuova allerta meteo arancione della protezione civile dopo l’ondata di maltempo che ha investito la toscana”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “l’alluvione ha causato danni imponderabili ai vivai con terreni allagati, piante cadute a terra, serre divelte, trattori e macchine agricole finite nel fango come pure vasetti e concimi. in ginocchio ci sono molte aziende di un tessuto produttivo con un fatturato stimato nel distretto dei vivai di pistoia in circa un miliardo di euro che guarda decisamente al mercato estero. gli imprenditori agricoli stanno lavorando affannosamente per cercare di salvare le piante e ripulire le aziende dal fango per cercare di non perdere i clienti che proprio nel mese di novembre da tutta europa vengono in visita ai vivai, per scegliere le piante da ritirare in primavera. per avere un conto definitivo dei danni – riferisce bisognera’ aspettare per vedere come reagiranno le piante coperte dal fango e rimaste per lungo tempo con le radici sott’acqua. la situazione nelle campagne in provincia di pistoia e’ la punta dell’iceberg delle difficolta’ in cui si trova il settore in toscana dopo la devastante ondata di maltempo che ha ferito un migliaio di imprese agricole anche tra le province di prato, pisa, livorno, lucca, massa carrara, siena e grosseto. per l’eccezionale perturbazione oltre a terreni e vivai, finiti sotto oltre un metro di acqua, si contano stalle, fienili e serre scoperchiate, trattori nel fango, alberi da frutto e olivi spezzati, ma anche strade e vie rurali colpite da frane e smottamenti. ‘con le strutture coldiretti sul territorio stiamo monitorando la situazione mettendo in campo la prime misure affinche’ alle imprese agricole colpite vengano garantiti gli aiuti necessari per ripartire’, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI, nel sottolineare che ‘sono necessari interventi strutturali per contrastare i sempre piu’ devastanti effetti dei cambiamenti climatici, a partire da investimenti anche grazie al pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con una rete di piccoli invasi’.”.