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un rapporto della commissione europea conferma “l’importanza del ruolo dei piani strategici della pac per il mantenimento del reddito degli agricoltori e della sicurezza alimentare, sostenendo al contempo la transizione dell’agricoltura dell’ue verso un modello agricolo sostenibile nel periodo 2023-2027”. “il rapporto – spiega il comunicato della commissione – ha analizzato l’impatto previsto dei piani strategici per il raggiungimento degli obiettivi della pac 2023-2027, in particolare quelli legati all’ambiente, al clima e alle aspettative della societa’, come il benessere degli animali, confermando che i piani strategici mirano a realizzare la pac piu’ ambiziosa di sempre dal punto di vista ambientale e climatico. il rapporto sottolinea inoltre la necessita’ di rafforzare gli strumenti di prevenzione e gestione del rischio e di potenziare gli approcci all’adattamento al clima”. in dettaglio viene rilevato che, “nel complesso, i piani strategici della pac mostrano un significativo sforzo congiunto per sostenere il reddito agricolo, garantire una distribuzione piu’ equa alle aziende piu’ piccole e ridurre le disparita’ di reddito nei settori piu’ vulnerabili e nelle aree svantaggiate. inoltre si registra un maggiore sforzo congiunto per modernizzare le aziende agricole e rafforzare la competitivita’ del settore”. la pac – sottolinea il comunicato – “si rivela fondamentale per mantenere l’attivita’ agricola e i posti di lavoro nelle aree rurali remote, rallentando l’abbandono delle terre e lo spopolamento rurale”. “la commissione – inoltre – accoglie con favore il fatto che i piani sosterranno 377.000 giovani agricoltori nell’avvio di un’attivita’ agricola. si tratta di un aumento in quasi tutti gli stati membri, che vanno anche oltre gli stanziamenti finanziari minimi richiesti”. rileva il rapporto che “i piani assegnano il 32% del bilancio totale della pac ad azioni volontarie che promuovono gli obiettivi ambientali, climatici e di benessere degli animali. il contributo finanziario maggiore proviene dagli ecosistemi e dagli impegni ambientali e climatici nell’ambito dello sviluppo rurale, rispettivamente con 44,7 e 33,2 miliardi di euro. la flessibilita’ concessa agli stati membri nella progettazione di questi strumenti ha permesso loro di rispondere a esigenze specifiche nei loro contesti nazionali o regionali e di sfruttarne le complementarieta’”. “nel complesso – evidenzia ancora il comunicato -, i piani mostrano il potenziale per contribuire alla mitigazione del clima, soprattutto attraverso sforzi significativi sulle pratiche di sequestro e stoccaggio del carbonio nel suolo e nella biomassa. complessivamente, il 35% dei terreni agricoli dell’ue dovrebbe beneficiare di azioni per il sequestro del carbonio e la riduzione delle emissioni di protossido di azoto. si registrano progressi anche nella protezione della gestione sostenibile delle risorse naturali, con sforzi sostanziali nella protezione del suolo, con pratiche volontarie che coprono il 47% dei terreni agricoli dell’ue”. “per quanto riguarda le ambizioni del green deal 2030 dell’ue – continua il comunicato -, i piani contribuiranno a raggiungere l’obiettivo del 25% della superficie agricola dell’ue coltivata con metodo biologico. entro il 2027, si stima che il 10% della superficie agricola dell’ue dovrebbe ricevere il sostegno della pac per la produzione biologica, rispetto al 5,6% del 2020. le iniziative nazionali complementari sullo sviluppo del mercato e sugli appalti pubblici contribuiranno a raggiungere l’obiettivo generale”. il rapporto – rileva il comunicato – riconosce anche le aree per le quali i piani avrebbero potuto mostrare collettivamente un livello di ambizione piu’ elevato o perseguire approcci piu’ ottimali. ad esempio, considerando il crescente verificarsi di eventi meteorologici estremi e un mondo segnato da crisi e interruzioni, la commissione ue chiede un ulteriore rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio e una loro maggiore diffusione in tutta l’unione. nonostante i crescenti sforzi, si prevede infatti che solo il 14% circa di tutte le aziende agricole dell’ue beneficera’ di tale sostegno della pac. sono inoltre necessarie misure proattive per affrontare le cause di fondo delle crisi e aumentare la resilienza delle aziende agricole nel medio termine”. “nella sua valutazione – prosegue il comunicato -, la commissione ue osserva anche che sono necessari ulteriori sforzi affinche’ un maggior numero di aziende agricole adotti le tecnologie digitali e l’innovazione. allo stesso modo, l’ampia gamma di esigenze di consulenza, formazione e scambio di conoscenze non sara’ soddisfatta dagli stanziamenti finanziari previsti finora. il rapporto rileva le stesse sfide per le comunita’ rurali”. “infine – continua il comunicato -, la commissione sottolinea nella relazione che i piani strategici della pac non sono l’unico strumento necessario per contribuire alle ambizioni del green deal, del farm to fork e della strategia per la biodiversita’ e per affrontare le numerose sfide associate. la complementarita’ con altri fondi europei e nazionali e’ fondamentale per un impatto complessivo. ad esempio, il rinnovamento generazionale, la resistenza antimicrobica e le esigenze socio-economiche delle aree rurali non possono essere affrontate appieno senza mobilitare altre misure nazionali e finanziamenti dell’ue, come i fondi di coesione dell’ue e lo strumento di ripresa e resilienza”.