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“siamo tutti scandalizzati dalla ricostruzione del gravissimo incidente sul lavoro accorso al lavoratore indiano nel nord della provincia di latina dove, insieme alla vittima, nelle aziende della zona lavorano centinaia di braccianti irregolari, spesso senza permesso di soggiorno e senza alcuna protezione legale. in queste zone gia’ in passato si erano verificati episodi gravissimi che non possiamo piu’ tollerare per le motivazioni piu’ volte denunciate e per eliminare la convinzione che questi lavoratori possono essere sfruttati, malmenati, malpagati e ‘scaricati’ per strada se subiscono un infortunio sul lavoro o pretendono i loro diritti”. lo dichiara in un comunicato giorgio CARRA, segretario della uila latina e frosinone in merito alla vicenda del bracciante indiano ferito e abbandonato per strada a borgo santa maria. “come uila – prosegue CARRA – non smetteremo mai di ribadire che i riflettori non possono accendersi solo al verificarsi di queste situazioni drammatiche. e’ necessario affrontare il problema alla radice intervenendo sulle procedure di ingresso nel nostro paese dei lavoratori extra ue, sulle prospettive di stabilizzazione. molti di loro, infatti, una volta scaduto il permesso di soggiorno, decidono di rimanere in italia come irregolari in attesa di trovare un datore di lavoro che voglia regolarizzarli rimanendo pero’ fragili ed esposti verso pseudo datori di lavoro che, approfittandosi del loro status di clandestini, li sottopongono a lavori pericolosi e sottopagati”. “come piu’ volte analizzato e condiviso con l’oil, l’agenzia dell’onu che si occupa del lavoro a livello internazionale – aggiunge CARRA -, per tutelare i lavoratori sia dal punto di vista dei diritti salariali e, ancor piu’ da quello della sicurezza sul lavoro, e’ necessario che gli organi di vigilanza agiscano efficacemente colpendo duramente le aziende che non garantiscono standard di sicurezza accettabili e promuovendo tutte le azioni necessarie per garantire ai lavoratori il recupero dei loro diritti. il drammatico episodio di cui stiamo parlando, in realta’, sta a dimostrare che la vigilanza e’ qualitativamente inadeguata a partire dalla constatazione, sollevata in tutte le sedi opportune che i percorsi di protezione previsti agli artt. 18 e 22 del testo unico dell’immigrazione per i lavoratori irregolari che denunciano lo sfruttamento in provincia di latina, almeno per il settore agricolo, non sono mai stati attivati”. “CARRA – continua il comunicato della uila – ricorda inoltre il caso di SINGH inderbir, malmenato dal suo datore di lavoro solo per aver ‘preteso’ il pagamento del suo compenso che, lasciato senza alcun supporto ne’ aiuto da parte degli organi ispettivi, e’ riuscito ad ottenere giustizia solo grazie alla uila che si e’ fatta carico delle spese legali e della sua difesa”. “non smetteremo mai di denunciare, in tutte le sedi opportune, eventi tragici come quello accaduto a questo lavoratore, ma ricordando l’importanza di mantenere alta l’attenzione per superare il momento di clamore e intervenire effettivamente su un sistema che non funziona” conclude CARRA.