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“tra domande di rimborso respinte e ritardi laddove le erogazioni sono state approvate, il maltempo che si e’ abbattuto l’anno scorso sull’emilia romagna continua ancora oggi a far danni alla nostra agricoltura: serve un impegno concreto da parte del governo perche’ il fondo mutualistico agricat, istituito presso ismea proprio per indennizzare tramite pac i produttori colpiti da calamita’, acceleri i sostegni a favore delle tante aziende agricole che non hanno visto ancora un euro di ristoro”. lo afferma in un comunicato il presidente nazionale di terra viva claudio RISSO sollecitando i ristori alle aziende agricole colpite nel 2023 dalla siccita’ e successivamente dalle gravi alluvioni di maggio e giugno. “dal fondo agricat – denuncia il leader dell’associazione cislina dei liberi produttori agricoli – diversi associati stanno ricevendo comunicazione ufficiale di indennizzi negati o riconosciuti solo per il 10%, con un abbattimento drastico dei rimborsi soprattutto per quanto riguarda le aziende di pianura e con il respingimento totale delle richieste avanzate dalle aziende di collina e montagna colpite da frane: un comportamento grave e inspiegabile che rischia di mettere in ginocchio l’intero settore, specialmente per quanto riguarda il comparto ortofrutticolo, e che dimostra come questo fondo vada reso piu’ efficiente tramite meno burocrazia, una migliore interazione con il territorio, una maggiore chiarezza informativa sui criteri adottati e piu’ flessibilita’ nel consentire di monitorare lo stato delle istruttorie”. “ancora ad oggi – aggiunge RISSO – non e’ chiaro cosa succedera’ a quelle aziende non presenti nei layer alluvione di copernicus, soprattutto a ridosso degli argini e delle golene, che pero’ non hanno avuto alcun pagamento, inoltre rimangono sconosciuti i motivi per cui, come comunicato dalla stessa regione emilia romagna, su quasi 6.000 domande per alluvione presentate su agricat, circa 2.700 non saranno pagate. a tutto questo aggiungiamo che gli 8 milioni stanziati dal decreto legge n. 61 del 1 giugno 2023 per consentire alla regione di pagare le mancate produzioni non saranno sufficienti a coprire tutte le domande regolarmente inviate e non ancora saldate, e che i pagamenti ‘agricat gelo 2023’ non ci risultano partiti. serve chiaramente – conclude il presidente di terra viva – un intervento immediato a livello nazionale con l’apertura di un confronto specifico che coinvolga tutte le associazioni del mondo produttivo agricolo”.

