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“il nuovo ciclo quinquennale del piano strategico della pac 2023-2027 prevede una serie di interventi a favore del patrimonio forestale, principale strumento operativo e finanziario per il perseguimento degli impegni internazionali sottoscritti dal governo italiano in materia di clima e ambiente”. lo afferma un comunicato di confagricoltura piemonte, che cosi’ prosegue: “inoltre, gli interventi forestali previsti dal regolamento (ue) n. 2021/2115 trovano attuazione nei contesti regionali in relazione alle specificita’ locali. proprio di questo e altri temi si parlera’ nel convegno del 15 marzo, a savigliano (cn), dal titolo ‘agroforestazione. il richiamo della ‘foresta’. il legno sostenibile che fa bene alla terra, al clima e all’economia’, dove verra’ presentato anche un nuovo bando, promosso dalla regione piemonte, che mira a rafforzare il settore attraverso innovazione organizzativa e cooperazione tra i diversi attori della filiera, considerato il sempre crescente interesse per questo ambito. ‘l’agroforestazione e’ l’insieme dei sistemi agricoli che vedono la coltivazione di specie arboree e/o arbustive perenni, consociate a seminativi e/o pascoli, nella stessa unita’ di superficie – evidenzia enrico ALLASIA, presidente di confagricoltura piemonte e della sezione nazionale risorse boschive di confagricoltura. – era una pratica molto diffusa in passato dove erano presenti scoline e canali, in particolare in lombardia e veneto; negli ultimi anni, si sta nuovamente diffondendo in considerazione della maggiore sostenibilita’ ambientale delle pratiche rispetto all’agricoltura tradizionale, in alcuni casi con un incremento di reddito per l’agricoltore’. le politiche internazionali e nazionali riconoscono e promuovono, infatti, i sistemi agroforestali per i molteplici benefici che forniscono: economici, sociali, nutrizionali e ambientali (risparmio idrico, riduzione dell’erosione idrica ed eolica, miglioramento della fertilita’ del suolo, accumulo di carbonio nelle piante e nel suolo: ‘il piemonte – precisa ALLASIA – e’ il candidato ideale per sperimentare queste linee di intervento avendo un patrimonio boschivo che copre oggi il 37% del territorio regionale, con oltre un miliardo di alberi e 52 specie arboree’. ‘e’ errato pensare che lavorare il legno comprenda attivita’ piu’ laboriose e costose – sottolinea il presidente. – le nuove tecnologie, la conoscenza della materia, la digitalizzazione di molte operazioni e una pianificazione che organizzi una rete di professionisti facilitano le lavorazioni, con benefici e vantaggi importanti dal punto di vista ambientale, del paesaggio e del territorio’, conclude.