MIELE: CIA PADOVA, PER PRODUZIONE COLLI EUGANEI SI APRE UNA STAGIONE PIENA DI INCOGNITE

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un comunicato stampa di cia padova rende noto che: “-30% di miele dei colli euganei di acacia (dati 2024 su 2023), – 60% di tarassaco. invariata la produzione di miele al tiglio e millefiori; la varieta’ castagno, invece, segna un +10%: sono i dati della produzione di miele nel 2024. ‘speriamo in un’annata migliore – commenta cia padova alla vigilia dell’inizio della primavera – resta la grande incognita delle gelate tardive, come accaduto l’anno scorso’. in questi giorni le temperature sfiorano anche i 15-18 gradi di massima, le prime fioriture sono in atto. dovesse arrivare di nuovo il gelo ‘le piante non sarebbero piu’ nettarifere per diverso tempo; manterrebbero, cioe’, uno stato conservativo che avrebbe dei risvolti negativi pure sull’apicoltura’. ‘l’inverno che sta terminando – spiega gloria PAGLIUCA, storica apicoltrice di torreglia – non e’ stato particolarmente freddo. anche questo non aiuta la germinazione’. in realta’, e’ da varie stagioni che la produzione di miele dei colli presenta molte ombre e poche luci: ‘questo a motivo dei cambiamenti climatici. in ogni caso, il prodotto finale e’ sempre di elevata qualita”. da riscoprire, in particolare, le varieta’ acacia, dal gusto delicato, e il castagno, ricchissimo di sali minerali. ‘i nostri nonni davano per merenda ai bambini un cucchiaio di olio dei colli e uno di miele di castagno; si tratta di zuccheri semplificati che fanno bene alla salute, soprattutto ai piu’ piccoli’. dati gli andamenti altalenanti della produzione di miele, sempre di piu’ oggi gli apicoltori sono tenuti a diversificare la loro attivita’: ‘un modo per ottenere un benche’ minimo margine di guadagno’. oltre 1.000 gli apicoltori padovani censiti per un fatturato complessivo che supera i 30 milioni di euro all’anno. ‘si tratta di un comparto di nicchia da valorizzare con azioni mirate – sottolinea il presidente di cia padova, luca TRIVELLATO – in tal senso, il riconoscimento mab unesco degli euganei e’ un quid da spendere sul mercato’. ovvero, osserva, ‘siamo chiamati a far conoscere i colli ai turisti non solamente per il vino o per l’olio, ma pure per il miele pregiato; a maggior ragione adesso che si apre la bella stagione’. e sempre a proposito di mab unesco, conclude TRIVELLATO, ‘e’ giunto il momento di dare gambe al riconoscimento ottenuto nel luglio del 2024 ad agadir, in marocco. gli agricoltori sono pronti ad un confronto con gli enti preposti per centrare l’obiettivo di un reale potenziamento, a tutti i livelli, dell’area nel segno della compatibilita’ tra ambiente ed attivita’ economiche’.”.