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“l’ingresso dei giovani in agricoltura torni ad essere priorita’, abbiamo bisogno di 6-7.000 lavoratori per la campagna 2025 in emilia-romagna, e non solo potatori, raccoglitori di frutta e ortaggi, vendemmiatori, addetti al settore zootecnico o conduttori di macchine agricole, ma anche personale per le attivita’ di ricezione, ospitalita’ e ristoro in ambito agrituristico e operai qualificati capaci di destreggiarsi con le tecnologie smart dell’agricoltura 4.0, big data e intelligenza artificiale”. l’appello ‘ di confagricoltura emilia romagna. “bisogna agire affinche’ l’agricoltura recuperi appeal agli occhi dei giovani. il comparto offre opportunita’ di crescita, formazione e sviluppo professionale nonche’ garanzie in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. sono necessari interventi legislativi per favorire l’occupazione subordinata. germania e paesi bassi hanno adottato agevolazioni contributive e fiscali per le attivita’ a carattere stagionale consentendo alle parti sociali di stabilire salari piu’ elevati. l’italia potrebbe seguire il loro esempio”, avverte l’organizzazione. in particolare confagricoltura emilia romagna chiede, per le attivita’ a carattere stagionale, “l’applicazione di uno sgravio contributivo pari al 68% che e’ la stessa aliquota prevista per le zone ‘svantaggiate’ oltre alla sospensione o alleggerimento della contribuzione fiscale a carico dei lavoratori. questo consentirebbe di accrescere la remunerazione attuale e rendere il lavoro nei campi piu’ attrattivo”. l’organizzazione ricorda ch che le prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato non sono state confermate per il 2025 e quindi “viene a mancare quindi la forma contrattuale piu’ efficace per dare una chance a studenti, pensionati, percettori di ammortizzatori sociali e d’indennita’ di disoccupazione, uno strumento che si era rivelato valido consentendo di reinserire nel mondo del lavoro anche i titolari di trattamento pensionistico anticipato”. “da sottolineare infine le criticita’ nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. solo il 2% di chi cerca lavoro lo trova tramite i centri per l’impiego’ indica confagricoltura che critica “contro la chiusura degli uffici di collocamento agricolo attuata anni fa, fondamentali per incrociare efficacemente domanda e offerta, contrastare lo sfruttamento e il lavoro irregolare”. “il centro per l’impiego aperto nel comune di portomaggiore (fe) – progetto pilota voluto da confagricoltura ferrara -, sta concretamente aiutando le aziende nel reperimento di manodopera. in piu’ svolge un’azione di forte contrasto al caporalato”, sottolinea lorganizzazione.