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“abbiamo fatto una scelta coraggiosa di affrontare un tema delicato che e’ sulla bocca di tutti, ma che non trova delle soluzioni adeguate. il primo risultato positivo di oggi e’ di aver avuto la presenza di tutti gli stakeholder. l’altro aspetto assolutamente importante e’ che tutti quanti hanno sottolineato quello che avevamo proposto noi all’inizio, e cioe’ che solo insieme si risolve il problema della definizione del giusto prezzo e del giusto valore lungo la filiera agroindustriale. non puo’ esserci una guerra in cui c’e’ qualcuno che vince nei confronti di qualcun altro. la soluzione giusta e’ lavorare insieme. sono stati fatti anche degli esempi virtuosi, tra i quali possiamo citare il parmigiano reggiano che ci da’ l’indicazione di un percorso utile da seguire, che e’ quello dell’aggregazione, che e’ quello della qualita’ e che e’ quello della razionalizzazione rispetto a tutti gli attori che ci sono lungo questa filiera”. lo ha detto oggi, in una breve intervista ad agra press, stefano MANTEGAZZA al termine dell’incontro che la fondazione ALTOBELLI, di cui e’ vicepresidente, ha organizzato a roma con esponenti dell’agroalimentare sulla ripartizione del valore lungo la filiera. le conclusioni del convegno sono state tratte dalla segretaria generale della uila enrica MAMMUCARI. uno studio presentato dal professor angelo FRASCARELLI, docente di politica agroalimentare dell’universita’ di perugia indica che il valore del prodotto alimentare finale acquistato dal consumatore e’ sempre piu’ determinato dal valore aggiunto della trasformazione e della distribuzione piuttosto che dalla componente agricola. in particolare emerge che la gdo rappresenta un potere non lontanamente paragonabile a quello agricolo che sconta scarsa aggregazione e organizzazione del prodotto. secondo ismea, in media nel 2024 su 100 euro spesi dal consumatore per l’acquisto di prodotti agricoli freschi, 19,8 euro remunerano il valore aggiunto degli agricoltori, sottolinea FRASCARELLI che peraltro indica un trend in peggioramento rispetto al periodo 2013/2021. la fondazione ALTOBELLI ritiene che la soluzione del problema non e’ facile. a questo riguardo la ricerca propone cinque strategie per tutta la filiera: organizzazione dell’offerta; filiere tracciate attraverso certificazioni (dop, igp, bio); rafforzamento delle relazioni di filiera, per evitare le volatilita’ dei prezzi e fenomeni come il prezzo imposto; trasparenza del mercato per il contrasto, tra l’altro, alle pratiche sleali; informazione del consumatori. sui temi sollevati da MANTEGAZZA, FRASCARELLI e gaetano MARTINO, direttore dipartimento di scienze agrarie dell’universita’ di perugia, sono intervenuti felice ASSENZA, capo dipartimento ispettorato centrale della tutela della qualita’ dei prodotti agroalimentari, domenico BRISIGOTTI, direttore generale coop italia, roberto CAPONI, direttore generale confagricoltura; david GRANIERI, vicepresidente coldiretti; cristiano FINI, presidente cia; tommaso BATTISTA, presidente copagri; cristian MARETTI, presidente legacoop agroalimentare; mario PICCIALUTI, direttore generale unionfood andrea CARRASSI, direttore generale assitol; françois TOMEI, direttore generale assocarni.