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il consiglio agrifish rende noto di aver “adottato oggi formalmente una serie di norme aggiornate per contrastare piu’ efficacemente le pratiche di pesca non sostenibili consentite dai paesi terzi in relazione agli stock di interesse comune”. il regolamento modificato entrera’ in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale dell’ue”. “l’obiettivo del regolamento – prosegue il comunicato del consiglio – e’ salvaguardare la sostenibilita’ a lungo termine degli stock ittici condivisi, garantendo al contempo una concorrenza leale per i pescatori europei e tutelando gli interessi dell’ue in materia di pesca. il regolamento rivisto rende piu’ chiare e trasparenti le norme per l’identificazione dei paesi che consentono pratiche di pesca non sostenibili, migliorando cosi’ la chiarezza giuridica. i paesi terzi avranno ora una migliore comprensione delle circostanze in cui le loro azioni potrebbero comportare sanzioni da parte dell’ue, tra cui divieti o restrizioni all’importazione di pesce e prodotti della pesca. in particolare, il regolamento aggiornato chiarisce il concetto di “mancata cooperazione” e fornisce un elenco di esempi di comportamenti non cooperativi. il regolamento promuove inoltre la cooperazione con i paesi terzi prima e dopo l’adozione di misure da parte dell’ue per contrastare le pratiche di pesca non sostenibili. esso garantisce un dialogo continuo con il paese terzo, nonche’ una cooperazione bilaterale e multilaterale, al fine di assicurare che il paese cessi di consentire la pesca non sostenibile. in linea con le nuove norme, i paesi terzi avranno 90 giorni di tempo per rispondere a una notifica relativa all’intenzione della commissione di identificarli come non cooperanti.”