REGOLAMENTO DEFORESTAZIONE: CONFAGRICOLTURA/FEDERLEGNOARREDO, BENE PROPOSTA COMMISSIONE UE PER PROROGA

(riproduzione riservata)

confagricoltura e federlegnoarredo accolgono positivamente la decisione della commissione europea di proporre all’europarlamento il nuovo rinvio dell’applicazione del regolamento ue sulla deforestazione (eudr), rende noto un comunicato dell’organizzazione agricola. si tratta – si legge nel comunicato – di una scelta che accoglie le istanze ribadite proprio ieri al parlamento europeo dalla confederazione e da federlegnoarredo, che da tempo hanno segnalato le forti criticita’ dell’attuale formulazione dell’eudr. confagricoltura e federlegnoarredo dichiarano la loro disponibilita’ a lavorare fin da ora alle necessarie semplificazioni, riducendo gli oneri amministrativi e concentrando la due diligence sui primi operatori. “la sostenibilita’ – ribadisce confagricoltura – rimane per la nostra filiera una priorita’ irrinunciabile, la cui messa a terra non puo’ prescindere da una regolamentazione chiara e realisticamente attuabile”. nell’incontro di ieri, organizzato a bruxelles nella sede dell’europarlamento – alla presenza del ministro francesco LOLLOBRIGIDA, della vicepresidente del parlamento europeo antonella SBERNA, degli europarlamentari carlo FIDANZA e herbert DORFMANN – sull’european union deforestation regulation (eudr), il regolamento unionale per il contrasto della deforestazione e del degrado forestale globali, entrato in vigore il 29 giugno 2023, confagricoltura e federlegno arredo avevano chiesto di “ridurre ulteriormente gli oneri per le pmi e concentrare gli obblighi di due diligence sui primi operatori, idealmente attraverso il prossimo pacchetto omnibus, potenziare il sistema informativo e garantire una classificazione del rischio paesi piu’ aderente alla realta’, avava reso noto un comunicato congiunto. “gli interventi di modifica, richiesti da tempo dalla filiera del legno-arredo alla commissione ue – proseguiva il comunicato -, sono ancora in attesa di essere realizzati e il tempo a disposizione e’ sempre piu’ breve. il rinvio di un anno dell’applicazione delle nuove regole, fortemente richiesto da confagricoltura e federlegnoarredo – avevano fatto presente le due organizzazioni -, sta per scadere: il regolamento, infatti – in mancanza di proroga -, sara’ applicativo dal 30 dicembre 2025 con un posticipo di ulteriori 6 mesi (30 giugno 2026) per gli operatori che al 31 dicembre 2020 erano costituite come micro o piccole imprese – fatta eccezione per i prodotti che figurano nell’allegato del regolamento ue n. 995/2010 – eutr. accanto a soia, bovini, olio di palma, caffe’, cacao e gomma naturale, il regolamento riguarda anche il legno e suoi derivati, e andra’ a sostituire il regolamento eutr che gia’ da anni vieta l’immissione sul mercato ue di legno e prodotti derivati illegali. “l’eudr e’ stato ripetutamente e fortemente criticato dalla filiera del legno-arredo italiana ed europea. le ragioni sono la previsione di oneri amministrativi per gli operatori della ue sproporzionati e che non tengono presente delle reali dimensioni delle imprese agricole e dei proprietari forestali”, commenta il presidente di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI. “inoltre – aggiunge -, bisogna riconoscere ai proprietari forestali italiani il lavoro gia’ svolto fino ad oggi con sgravi e semplificazioni burocratiche. sono tanti, infatti, coloro che gia’ da diverso tempo applicano una gestione sostenibile delle foreste orientata verso la salvaguardia ambientale a cui mira l’eudr. al momento, il regolamento non tiene conto delle realta’ sul campo e pone oneri sproporzionati su operatori che non fanno parte del problema della deforestazione”. “la filiera del legno-arredo ha fatto della sostenibilita’ e del rispetto dell’ambiente uno dei suoi punti di forza, complice anche la fortuna di lavorare il legno, materia prima sostenibile per eccellenza. rimanere fedeli a questi principi e’ per noi imprescindibile, ed e’ proprio con questo obiettivo che chiediamo alle istituzioni competenti che l’eudr sia inserito in una revisione nel prossimo environmental omnibus. semplificare le procedure, ridurre gli oneri amministrativi, concentrare la piena responsabilita’ della due diligence sull’operatore che effettua la prima immissione sul mercato delle materie prime e dei prodotti interessati e valorizzare le specificita’ delle filiere europee sono passi imprescindibili affinche’ le imprese del legno-arredo possano davvero perseguire gli obiettivi di sostenibilita’ che la stessa europa ci chiede. non semplificare significa rendere impossibile rispettare le regole previste”, spiega claudio FELTRIN, presidente di federlegnoarredo. “con l’attuale testo di regolamento – continua FELTRIN – rischiamo invece una perdita di competitivita’, soprattutto rispetto ai mercati extra-ue che agiscono in assenza totale di regole, che potrebbe avere come conseguenza anche una delocalizzazione delle attivita’ produttive proprio verso questi paesi, snaturando cosi’ una filiera che vanta una produzione realmente made in italy”. per confagricoltura e federlegnoarredo le nuove regole, cosi’ come previste, rischiano di creare incertezza nell’intera filiera e concreti rischi per la competitivita’ e la sostenibilita’ economica delle pmi, che rappresentano la maggioranza delle attivita’ agroforestali italiane ed europee. l’obiettivo da raggiungere e’ la riduzione del 35% degli oneri amministrativi per le piccole medie imprese, come indicato anche nella bussola per la competitivita’ europea, approvata dalla commissione ue lo scorso gennaio facendo proprie le raccomandazioni contenute nel rapporto DRAGHI. secondo una stima dalla commissione europea, i costi annuali di conformita’ all’eudr per gli operatori andranno dai 175 milioni ai 2,6 miliardi. in base alle proiezioni realizzate dalle cooperative forestali su piccola scala, i costi una tantum per la conformita’ al nuovo regolamento ammonteranno a circa il 20% del loro fatturato, mentre i costi operativi annuali supereranno il 5%. percentuali che rischiano di estromettere dal mercato la maggior parte delle piccole realta’, conclude il comunicato.