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il consiglio dell’ue annuncia di aver adottato formalmente la direttiva sul monitoraggio del suolo, che istituisce il primo quadro normativo dell’unione europea per la valutazione e il monitoraggio dei suoli, con l’obiettivo di garantirne la salute in tutta europa entro il 2050. ora il parlamento europeo dovra’ procedere alla votazione finale. gli stati membri avranno tre anni di tempo dall’entrata in vigore per recepire le nuove norme nel diritto nazionale. la direttiva – si legge nel comunicato diramato dal consiglio – rappresenta un passo fondamentale verso suoli piu’ sani e resilienti, fondamentali per la sicurezza alimentare, l’acqua pulita e l’ambiente. le nuove norme contribuiranno a migliorare la resilienza del suolo, a garantire una migliore gestione dei siti contaminati e a introdurre principi di mitigazione dell’occupazione del suolo, con particolare attenzione alla sua impermeabilizzazione (il rivestimento del suolo con materiali impermeabili come cemento o asfalto) e alla sua rimozione (la rimozione dello strato superficiale del suolo durante attivita’ come la costruzione). ai sensi della direttiva, gli stati membri istituiranno sistemi di monitoraggio per valutare le condizioni fisiche, chimiche e biologiche dei suoli sul loro territorio, sulla base di una metodologia comune dell’ue. essi riferiranno regolarmente alla commissione e all’agenzia europea dell’ambiente in merito allo stato di salute e all’occupazione del suolo e ai siti contaminati, garantendo la comparabilita’ dei dati in tutta l’ue e la possibilita’ di intraprendere azioni coordinate per affrontare il degrado del suolo. saranno inoltre adottate misure per monitorare i contaminanti emergenti quali pfas, pesticidi e microplastiche. la direttiva definisce descrittori comuni del suolo e introduce classi per descrivere la salute del suolo, collegate a valori obiettivo non vincolanti a livello dell’ue e a valori soglia nazionali. cio’ aiutera’ gli stati membri a identificare le priorita’ e ad attuare gradualmente misure che portino a suoli piu’ sani. la commissione assistera’ gli stati membri sviluppando strumenti e metodologie comuni e facilitando lo scambio di buone pratiche.