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“e’ stato siglato nella serata di ieri il protocollo d’intesa tra regione puglia, citta’ metropolitana di bari, comune di terlizzi, arpal puglia, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali e l’ente bilaterale cimala ebat bari, con l’obiettivo di garantire un’accoglienza dignitosa ai lavoratori migranti impiegati nella campagna olivicola”. lo rende noto un comunicato della uila puglia, che cosi’ prosegue: “l’accordo prevede la messa a disposizione della foresteria di terlizzi, ubicata presso il palachicoli, con 80 unita’ abitative destinate agli operai stagionali. il modello di gestione individuato si fonda su una compartecipazione economica tra imprese agricole e lavoratori, mentre la regione puglia sosterra’ la quota principale dei costi, anticipando il 50% dei fondi e provvedendo al saldo a rendicontazione conclusa. l’iniziativa si inserisce nel quadro delle linee guida del tavolo permanente di contrasto al caporalato, istituito presso la prefettura di bari, e rappresenta un passo concreto verso una filiera agricola piu’ etica, sostenibile e rispettosa della dignita’ dei lavoratori. le aziende che aderiranno al protocollo potranno inoltre fregiarsi del marchio ‘imprese accoglienti’, simbolo di impegno concreto nella tutela dei diritti dei lavoratori e nella promozione di buone pratiche sociali. ‘questo protocollo – dichiara pietro BUONGIORNO, segretario generale della uila puglia, che ha sottoscritto l’accordo – rappresenta un modello virtuoso di accoglienza e inclusione pubblico-privata, capace di coniugare le esigenze produttive con il pieno rispetto dei diritti umani e del lavoro. in un comparto che impiega circa 152 mila operai agricoli stagionali, di cui quasi un terzo stranieri, e’ un segnale importante per tutto il territorio e un esempio da emulare. offrire un alloggio dignitoso significa riconoscere la centralita’ delle persone e del lavoro nella nostra filiera agricola’. con la firma di questo protocollo, la uila puglia conferma il proprio impegno costante nella promozione di un’agricoltura giusta e sostenibile, in cui il contrasto al caporalato e la tutela della dignita’ dei lavoratori rappresentino pilastri fondamentali di sviluppo e legalita’”.

