in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il presidente della repubblica, sergio MATTARELLA, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «in ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parita’ tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della societa’. i teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio. oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi piu’ gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. in questo contesto, affatto indifferente e’ l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili. parita’ significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto. nel 65° anniversario dell’assassinio delle sorelle mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella repubblica dominicana – oggi, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che liberta’ e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno».
PREMIO COLDIRETTI “AMICHE DELLA TERRA” PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne sono stati consegnati oggi a roma dalle donne della coldiretti i riconoscimenti “amiche della terra”. alla cerimonia hanno preso parte il presidente di coldiretti ettore PRANDINI, il segretario generale vincenzo GESMUNDO, la responsabile di donne coldiretti mariafrancesca SERRA (qui videointervista di agra press https://youtu.be/fRfgjQI9vtc), insieme a marina CALDERONE, ministra del lavoro, MARTINA SEMENZATO (noi moderati), presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, lauren PHILLIPS, vicedirettrice fao per la trasformazione rurale inclusiva e uguaglianza di genere, federica DIAMANTI, vicepresidente ifad, maria SICLARI, direttore generale di ispra, stefania BASILI, prorettrice alla comunicazione scientifica e ordinaria di medicina interna alla sapienza, la fumettista cinzia LEONE, l’autrice tv giovanna FLORA e la scrittrice elvia GREGORACE. il riconoscimento e’ andato a chi ha reso la sua masseria un rifugio per le donne vittime di violenza, “a chi ha abbandonato il lavoro da tecnologa alimentare per avviare un mulino e ridare vita a un borgo,a chi ha inventato un vero e proprio turismo d’alpeggio, a chi ha ‘importato’ il modello dei mercati contadini nel suo paese per dare un futuro alla comunita’ d’appartenenza. sono alcune delle storie di riscatto e liberta’”. lo sottolinea coldiretti nel far notare che “il riconoscimento ‘amiche della terra’ premia quelle donne che hanno saputo trasformare l’impresa agricola in un presidio di dignita’, inclusione, tutela dell’ambiente e della biodiversita’, dimostrando che l’agricoltura e’ uno dei luoghi dove oggi si costruisce una nuova cultura di rispetto ed emancipazione”. tra gli esempi che coldiretti evidenzia c’e’ la masseria rifugio nelle campagne del salento, dove gabriella RONDINI accoglie donne vittime di violenza, affiancando alla produzione di zafferano un progetto sociale di inclusione. in questo modo offre un luogo sicuro, dove ritrovare fiducia, autonomia e speranza. c’e’ anche chi, come chiara del BONO, ha abbandonato il lavoro di tecnologa alimentare per grandi aziende per recuperare un antico mulino, dove si e’ trasformata in mugnaia, primo passo per riportare in vita il piccolo borgo medievale di roccaprebalza, in emilia romagna. il rito della panificazione coinvolge gli abitanti del paese ed e’ diventato motivo di richiamo anche per i turisti. la rinascita delle aree interne e’ al centro anche della storia di roberta COLOMBERO che in piemonte ha recuperato l’antico mestiere della malgara. alla produzione di latte e formaggi ha saputo abbinare un vero e proprio turismo d’alpeggio, aprendo le porte a chi vuole vivere la montagna in prima persona. i suoi ospiti non sono semplici visitatori, ma partecipano alla vita di malga, imparano a mungere, a pascolare, a riconoscere il valore del tempo lento e delle cose semplici. antonella DI TONNO, abruzzese, ha iniziato con una piccola partecipazione in una azienda vinicola a loreto aprutino, che in breve e’ arrivata a rilevare, arrivando a produrre oltre un milione di bottiglie l’anno ed esportare in piu’ di 75 paesi. un modello non solo di successo ma anche di sostenibilita’ e inclusione. la sua cantina e’ stata la prima a ottenere la certificazione geeis-diversity, con oltre meta’ del team composto da donne e il 30% da persone di diversi paesi. donne che guidano la rinascita delle comunita’ come anche nel caso di eman ahmed ABDELAZIZ SEIF AHMED che ha importato in egitto il modello dei mercati contadini di campagna amica. il risultato e’ stata l’apertura del primo farmer market ad alessandria d’egitto che si e’ presto trasformato in un luogo di scambio culturale ed emancipazione in cui le produttrici non solo vendono, ma si sostengono a vicenda, condividono esperienze e creano una rete di solidarieta’. sara canale, ligure, ha invece iniziato la sua carriera professionale come biologa per aziende di ricerca, ma ha avuto il coraggio di cambiare vita acquistando un terreno abbandonato da cinquant’anni con un casale in rovina e costruendo il suo agriturismo dei sogni, il “c’era una volta”. nelle campagne laziali serena GALLACCIO si e’ inventata agri-planner per cerimonie. le sue creazioni realizzate con le erbe del giardino diventano allestimenti aromatici per matrimoni, compleanni, ricorrenze, in cui anche la parte decorativa che colora, profuma e fa da cornice puo’, a fine evento, essere recuperata e donata agli invitati, che potranno riutilizzarla come meglio credono nell’ottica dell’economia circolare e dello spreco 0. la giovane umbra valentina ALUNNO ha avviato il progetto “contadina contemporanea”, nato dall’unione tra arte e agricoltura per raccontare una nuova immagine della donna in agricoltura, fatta di concretezza, competenza e passione. da un vecchio camioncino con cui aveva iniziato, e’ passata oggi ai food truck, con cui partecipa a fiere, eventi e show cooking, promuovendo il suo territorio e una visione di qualita’ e sostenibilita’, con piatti della tradizione. l’uso dei social e l’innovazione caratterizzano, invece, la storia di valeria COMENSOLI RUGGERI, allevatrice-influencer. ogni giorno racconta sul web la vita nella sua stalla modello di benessere animale, con strutture moderne e sistemi di ventilazione e raffrescamento, l’uso di mais a km zero per l’alimentazione, biogas e impianti fotovoltaici per garantire efficienza energetica, rispetto ambientale e qualita’ produttiva. un’attivita’ che l’ha resa una vera e propria star di internet. moira DONATI, trentina, incarna invece la tenacia femminile. la sua azienda agrilife, divenuta un modello di gestione innovativa, e’ stata devastata in estate da un terribile incendio che ha cancellato in pochi minuti stalla, fienile e anni di sacrifici. l’allevatrice non si e’ persa d’animo e ha gia’ riportato in azienda gli animali e fatto ripartire l’attivita’. in questa edizione – sottolinea coldiretti – “e’ stato assegnato un premio speciale a “libeera”, la prima birra da filiera agricola interamente al femminile, nata come simbolo di rispetto, liberta’ e rinascita. un progetto che afferma con forza il rifiuto della violenza sulle donne e che rappresenta il primo risultato concreto del protocollo d’intesa tra fondazione una nessuna centomila e coldiretti, insieme a consorzio birra italiana, filiera agricola italiana e campagna amica. alla premiazione e’ intervenuta anche giulia MINOLI, presidente della fondazione. libeera e’ frutto del lavoro congiunto di imprenditrici agricole del consorzio birra italiana, che hanno unito competenze e materie prime provenienti da diverse regioni, dando vita a una ricetta capace di valorizzare territori e professionalita’ femminili. il progetto si fonda su tre pilastri: il sostegno ai centri antiviolenza, la promozione di una narrazione positiva della forza femminile e la valorizzazione del ruolo delle donne nella filiera agricola. anche l’etichetta contribuisce al messaggio: riporta il 1522, il qr code per le donazioni alla fondazione una nessuna centomila e una breve sintesi del progetto. il design, essenziale e immediato, combina l’oro e il magenta – colori della liberta’ e della rinascita – alla sagoma stilizzata di una donna che si libera da una gabbia. per ogni bottiglia venduta, 20 centesimi vengono destinati alla fondazione, a sostegno dei percorsi di protezione e reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza”.
RINALDI (CONFCOOPERATIVE), 36 PROGETTI FINANZIATI CON
600MILA EURO PER ASSISTENZA E SUPPORTO ALLE DONNE
“la violenza di genere non e’ un fatto privato: riguarda tutti noi, donne e uomini, ogni giorno. e’ una questione sociale che ci chiama a una responsabilita’ collettiva, a costruire insieme una cultura del rispetto e della dignita’”. lo afferma in un comunicato alessandra RINALDI, presidente commissione donne dirigenti cooperatrici di confcooperative, nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricordando e sottolineando l’impegno della cooperazione. “contro la violenza di genere – aggiunge – crediamo fermamente che le cooperative abbiano un ruolo centrale. ogni giorno, con il nostro lavoro, ci impegniamo a costruire comunita’ che non voltino lo sguardo, spazi in cui la solidarieta’ e l’attenzione reciproca diventino pratica quotidiana. il nostro impegno si traduce in azioni concrete: promuoviamo educazione, parita’ e autonomia economica, strumenti fondamentali per prevenire e contrastare ogni forma di abuso. sappiamo che solo attraverso l’indipendenza economica e culturale le donne possono sottrarsi a situazioni di violenza e ricostruire la propria vita. ricordiamo che nelle nostre cooperative l’occupazione femminile vale il 61% dell’occupazione e oltre il 27% della governance. e’ il segnale piu’ misurabile che le cooperative danno nella parita’ di genere. per questo motivo, confcooperative e fondosviluppo sostengono il bando ‘rompi il silenzio’, un’iniziativa che ha dato risultati straordinari: 36 progetti finanziati per oltre 600.000 euro (a fronte di un plafond iniziale di 500.000 euro, poi esteso vista la qualita’ delle proposte) per potenziare i servizi antiviolenza sul territorio. questi progetti rappresentano azioni concrete di sostegno alle donne vittime di violenza e alle organizzazioni che ogni giorno le accompagnano nel difficile percorso di uscita dalla violenza. in questa giornata, rinnoviamo il nostro impegno e invitiamo tutti, istituzioni, imprese, cittadini, a fare la propria parte. la violenza si combatte insieme, con coraggio e senza voltare lo sguardo. anche per questo si spera che la conferenza stato regioni sciolga i nodi sulla gestione dei centri antiviolenza sui quali siamo ancora in deroga”.
LEGACOOP, DIFFONDERE CULTURA DEL CONSENSO
PER PREVENIRE LA VIOLENZA DI GENERE
“‘diffondiamo la cultura del consenso per prevenire la violenza di genere’. e’ il titolo della campagna per la giornata internazionale contro la violenza di genere che legacoop promuove per ribadire l’impegno delle cooperative associate nella promozione di una cultura di rispetto, uguaglianza e responsabilita’”. lo rende noto un comunicato di legacoop agroalimentare. “la violenza di genere – sottolinea simone GAMBERINI, presidente legacoop – non e’ solo un problema individuale, ma una questione sociale e culturale che riguarda tutti noi. diffondere la cultura del consenso e del rispetto reciproco e’ il primo passo per prevenirla. le nostre cooperative, radicate nei territori e vicine alle persone, hanno il dovere e l’opportunita’ di educare, sensibilizzare e offrire supporto concreto a chi subisce violenza”. “crediamo che la prevenzione – afferma annalisa CASINO, presidente della commissione pari opportunita’ di legacoop – passi dal quotidiano, dal rispetto delle persone che incontriamo e dall’impegno collettivo. ogni gesto conta, ogni parola puo’ fare la differenza. per questo il nostro e’ un messaggio che impegna le cooperative alla corresponsabilita’ nell’educare al rispetto ed alla liberta’ delle donne. le nostre cooperative vogliono essere parte attiva di questo cambiamento culturale”. “la promozione delle pari opportunita’ – prosegue il comunicato – e’ uno dei pilastri dell’impegno di legacoop per prevenire ogni forma di violenza di genere. coerentemente con questa missione, la commissione pari opportunita’ di legacoop promuove, il 3 dicembre, un evento dedicato al tema del consenso e dei nuovi scenari normativi in tema di contrasto alle molestie e violenze di genere con lo scopo di approfondire impatti e azioni che coinvolgeranno le imprese cooperative nell’attuazione di tali normative. il report fragilitalia ‘le forme della violenza di genere’, realizzato da area studi legacoop e ipsos, sulla base di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione adulta, analizza la percezione della violenza, la definizione delle diverse forme di abuso, le ragioni della mancata denuncia da parte delle vittime e le misure ritenute piu’ efficaci per contrastare il fenomeno. quasi la totalita’ degli intervistati (il 92%) ritiene che un uomo che picchia una donna non sia mai giustificabile. emergono, tuttavia, differenze rilevanti: se gli over 65 risultano i piu’ netti nel condannare senza eccezioni la violenza fisica (98%), il 15% degli under 30 e l’8% del ceto popolare ritengono la violenza ‘giustificabile’ in presenza di comportamenti della donna considerati ‘gravi’ o in situazioni di ‘raptus’. il sondaggio stila una ‘classifica’ delle forme di violenza su una donna in relazione alla loro gravita’, evidenziando significative differenze di percezione tra generi (uomini e donne) e tra generazioni (under 30 e over 65), con una sensibilita’ piu’ alta evidenziata dalle donne e dagli over 65. al primo posto viene indicata il mettere in rete o inviare ad amici foto esplicite di una donna (75% medio; 68% uomini, 81% donne, 67% per gli under 30, 75% per gli over 65), insieme con la minaccia di procurare dolore fisico ad una donna che respinge l’uomo (75% media del campione; 68% uomini, 80% donne, 66% per gli under 30, 75% per gli over 65). seguono, il lanciare contro degli oggetti (73% medio; 80% donne, 66% uomini, 65% under 30, 76% over 65), il dare uno schiaffo a una donna (sempre col 73% medio; 66% uomini, 80% donne, 66% under 30, 73% over 65), il toccare, baciare o abbracciare una donna che non lo desidera (ancora con 73% medio, 67% uomini, 79% donne, 67% per gli under 30, 74% per gli over 65), il dare con forza una spinta ad una donna (71% medio, 61% uomini, 79% donne, 63% under 30, 71% over 65) e l’inviare a una donna email, sms o messaggi whatsapp indesiderati e sessualmente espliciti (69%medio; 60% uomini, 77% donne, 61% under 30, 70% over 65). le stesse differenze, con valori pressoche’ omologhi, si manifestano anche nella percezione relativa alla gravita’ delle situazioni di abuso sulle donne da parte dei propri partner. in questo caso, al primo posto viene indicato l’impedire alla donna di uscire di casa (79% il dato medio), seguito dal cercare di limitare i suoi contatti con la famiglia di origine (78%) e dall’ impedire alla donna di lavorare fuori casa (76%). seguono, entrambi al 75%, il cercare di non farle vedere i suoi amici e lo sminuire o prendere in giro la donna di fronte ad altre persone. il 74% indica l’impedire alla donna di avere accesso a conto corrente, bancomat e carta di credito; il 72% seguire la partner quando esce di casa; il 70% l’impedire alla donna acquisti autonomi e controllare il cellulare, la mail o le telefonate. limitate, invece, le differenze di percezione circa gli strumenti piu’ efficaci per contrastare la violenza di genere, dove al primo posto figura l’inasprimento delle pene per episodi di violenza di genere (37%), le attivita’ di educazione e informazione nelle scuole sul tema della violenza di genere (35%), l’assistenza legale gratuita per le donne abusate (28%), l’istituzione del reato di femminicidio con aumenti di pena rispetto agli altri casi di omicidio (27%), l’assistenza economica per le donne vittime di violenza (23%), il potenziamento della rete di case rifugio per le donne vittime di violenza e i loro figli (22%), i percorsi psicologici e riabilitativi per uomini autori di violenza (21%), il monitoraggio delle forze dell’ordine su presunti casi di violenza (20%). riguardo ai motivi che spingono le donne vittime di abusi e violenze a non denunciare il proprio partner, ex partner o familiare il sondaggio, che in questo caso ha interpellato solo le donne, indica al primo posto la paura di ritorsioni peggiori (60%), la paura per i figli (57%), la paura di non avere risorse economiche per mantenere se’ e i figli (55%), che le misure prese non siano sufficienti o adottate con tempi troppo lunghi (43%), di non avere piu’ un posto in cui vivere (42%) . il 37%, infine, indica il timore di non essere credute dalle forze dell’ordine e il 27% la paura di essere additate e colpevolizzate dai conoscenti”.
CONSORZIO CER, SEDE BOLOGNA E IMPIANTI ILLUMINATI
IN ROSSO PER GIORNATA CONTRO VIOLENZA SULLE DONNE
“il consorzio cer illumina di rosso la propria sede cittadina, condivisa con anbi emilia romagna nella citta’ di bologna, l’infrastruttura del canale emiliano romagnolo, e gli impianti idrovori crevenzosa, nel comune di galliera (bo) e savio, a mensa, nel comune di ravenna in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. come ha sottolineato il presidente del cer, nicola DALMONTE: ‘l’iniziativa intende offrire un segnale importante nella lotta contro la violenza di genere e nel contrasto alla discriminazione’. con le luci rosse riflesse sull’acqua il cer vuole rammentare che la violenza non e’ mai invisibile e lascia sempre dei segni; solo un impegno collettivo puo’ interrompere questo loop, riportando condizioni sociali di dignita’ e sicurezza”. lo rende noto un comunicato stampa del cer. “il nostro impegno non si ferma al 25 novembre – ha ricordato raffaella ZUCARO, direttrice generale del cer e coordinatrice di anbi er -: lavoriamo ogni giorno per favorire la cultura del rispetto e dell’uguaglianza. grazie all’adozione del gender equality plan (piano per l’uguaglianza di genere), valorizziamo talenti femminili e sosteniamo percorsi che rafforzino autonomia, opportunita’ e parita’, nel solco delle linee-guida nazionali tracciate da anbi”.
CON “NON SONO TUA”, STUDENTI AGRARIO SERPIERI DI BOLOGNA
ADERISCONO A CAMPAGNA REGIONE CONTRO VIOLENZA DONNE
“se vuole spegnere la tua luce, tu lascialo nel suo buio” era la scritta sulla lavagna all’ingresso della scuola ed e’ una delle prime cose che si notava entrando questa mattina all’istituto tecnico agrario arrigo serpieri di bologna, racconta un comunicato della regione. sulla vetrata accanto c’era anche il manifesto della campagna “non sono tua” ideata e realizzata dalla regione emilia romagna per il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. altri manifesti sono stati affissi ovunque nella scuola e la giornata e’ stata dedicata a riflettere su questo tema. sottolinea il comunicato che sono stati i ragazzi dell’istituto di formazione superiore a scegliere la campagna per questa giornata, idea poi condivisa con le compagne. al suono della campanella, alle 7:55, i ragazzi hanno distribuito alle compagne, alle professoresse e al personale della scuola il manifesto di “non sono tua”, per creare un momento di discussione. le ragazze dell’istituto hanno preparato un video nel quale leggono dieci “no”‘, un decalogo di divieti, di cui il primo e’ il principio fondamentale da cui discendono tutti gli altri: “non sono tua”.
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE CONFAGRICOLTURA
FVG DONNA INCONTRA ISTITUZIONI E PREFETTI
in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, confagricoltura donna fvg ha scelto di mobilitarsi incontrando le principali istituzioni e amministrazioni regionali e consegnando le clementine dell’iniziativa #orangeconfagri, la campagna nazionale promossa da confagricoltura donna che sostiene da 15 anni centri e realta’ territoriali che offrono ascolto e protezione alle donne vittime di violenza. rende noto un comunicato che la delegazione, guidata dalla presidente paola GIOVANNINI PASTI, ha incontrato i rettori delle universita’ di trieste e udine, gli assessori alle politiche sociali di trieste, udine e gorizia e i prefetti di tutte le provincie della regione.
ISTAT, PRIMI RISULTATI INDAGINE 2025 VIOLENZA
CONTRO LE DONNE DENTRO E FUORI LA FAMIGLIA
“l’indagine sulla violenza contro le donne – denominata ‘sicurezza delle donne’ – e’ lo strumento di rilevazione che, attraverso interviste rivolte a un campione rappresentativo di donne, permette di conoscere l’ammontare delle vittime della violenza maschile, includendo anche le esperienze subite e mai denunciate alle autorita’ (‘sommerso della violenza’). si tratta di una indagine armonizzata a livello internazionale che produce dati comparabili a livello europeo ed e’ frutto della collaborazione con il dipartimento per le pari opportunita’ (dpo) della presidenza del consiglio (sulla base dell’accordo istat – dpo del 2017)”: ne da’ notizia un comunicato dell’istat. sono circa 6 milioni e 400mila (il 31,9%) le donne italiane dai 16 ai 75 anni di eta’ che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita (a partire dai 16 anni di eta’). il 18,8 ha subi’to violenze fisiche e il 23,4% violenze sessuali; tra queste ultime, a subire stupri o tentati stupri sono il 5,7% delle donne, spiega l’istat. il comunicato completo qui https://tinyurl.com/agrapress04

