PESCA: LA PIETRA, CONTESTEREMO CON DATI SCIENTIFICI RIDUZIONE GIORNATE PROPOSTA DALLA UE

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“la riduzione drastica delle giornate di pesca a strascico, pari al 64%, proposta dalla commissione europea e’ ingiustificata e inaccettabile. abbiamo convocato immediatamente il tavolo con le rappresentanze del mondo della pesca proprio per fare il punto con le associazioni ed elaborare una risposta puntuale, condivisa da tutti e su base scientifica, da dare a bruxelles. abbiamo gia’ chiesto alle autorita’ scientifiche competenti di predisporre un documento di valutazione della situazione reale ed attuale, perche’ le informazioni degli uffici tecnici europei, sulle quali si basa la proposta di riduzione delle giornate di pesca, sono vecchie di due anni e dobbiamo capire se quanto stabilito fino ad oggi, che tanti sacrifici hanno gia’ comportato per il nostro settore della pesca, hanno prodotto dei risultati efficaci oppure no in termini di salvaguardia del patrimonio ittico”. lo ha dichiarato il sottosegretario al masaf, patrizio LA PIETRA (fdi), a margine dell’incontro con gli operatori del settore pesca, tenutosi al ministero, per discutere la proposta europea di riduzione delle giornate di pesca, informa un comunicato. “c’e’ anche il tema delle compensazioni per le mancate attivita’ di pesca – ha proseguito LA PIETRA – che, a differenza di quanto avvenuto nel 2025, non sono state considerate per il 2026 e gia’ questo punto dimostra l’incongruenza di una proposta che bruxelles deve assolutamente riformulare. abbiamo riscontrato ulteriori incongruenze nei passaggi del documento inerenti il fermo biologico delle quattro settimane e le relative percentuali, cosi’ come le compensazioni inerenti lo stop all’utilizzo delle reti gemelle, ma aldila’ dei vari punti strettamente tecnici, emerge un dato di tutta evidenza anche a chi non dovesse essere pratico della materia, ossia quello dell’avvenuto fermo definitivo di tante imbarcazioni, conseguentemente al quale la flotta italiana registrera’ uno sforzo di pesca ancora minore rispetto agli scorsi anni. e’ facilmente comprensibile come un diminuito sforzo di pesca non puo’ giustificare un cosi’ forte inasprimento dei limiti che l’europa vorrebbe imporre alle nostre marinerie. a una minore attivita’ deve necessariamente corrispondere un adeguamento delle giornate di pesca e anche questo sara’ sicuramente oggetto delle contestazioni, ribadisco su base scientifica, che intendiamo porre con forza all’attenzione della commissione europea nella prossima riunione di agrifish”.