(riproduzione riservata)
“l’aumento dei prezzi alimentari e la stagnazione dei salari stanno ridisegnando il modo in cui gli italiani mangiano. e’ questo uno dei risultati documentati dalle ricerche contenute nel nuovo volume ‘poverta’ e insicurezza alimentare in italia. dalla misurazione alle politiche’, a cura dell’oipa, l’osservatorio insicurezza e poverta’ alimentare del cursa – consorzio universitario per la ricerca socioeconomica e per l’ambiente”. lo rende noto un comunicato del cursa, che cosi’ prosegue: “il rapporto, realizzato con la collaborazione di fao e istat, sara’ presentato mercoledi’ 18 dicembre alle ore 16.00, a palazzo ripetta (via di ripetta, 231 – roma) alla presenza di maurizio MARTINA, direttore generale aggiunto dell’organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura – fao, davide MARINO, professore di economia e politica agroalimentare all’universita’ del molise e direttore scientifico oipa, daniela BERNASCHI, universita’ di firenze, francesca benedetta FELICI, universita’ sapienza e di altri esperti ed esponenti istituzionali. l’analisi fotografa la portata della crisi: dal 2021 al 2025 i prezzi degli alimentari sono aumentati del 26,8%, con picchi del +32,7% per frutta e verdura. un’impennata, quella dell’inflazione alimentare, che delinea il fenomeno emergente della ‘cheapflation’, ovvero l’aumento dei prezzi che colpisce soprattutto i prodotti piu’ economici e che restringe l’accesso alle diete piu’ sane (fonte istat – nota congiunturale 2025). ma nel volume vengono esaminati anche i risvolti sociali, ambientali e gli impatti sulla salute del problema, con un focus particolare su roma che emerge come caso emblematico di poverta’ e insicurezza alimentare”.