UNAPROL : NO AL VETO ASSITOL SU IMPIEGO SANSE PER BIOGAS, A RISCHIO CHIUSURA FRANTOI ITALIANI

(riproduzione riservata)

“la sospensione degli ecoincentivi destinati agli impianti per la produzione di biogas, fortemente caldeggiata da assitol, sta causando la rescissione da parte di tali impianti dei contratti di conferimento a titolo oneroso delle sanse umide provenienti dai frantoi oleari. l’impossibilita’ per i frantoi di conferire le sanse umide come matrici per la produzione di biocarburante avanzato, sta facendo si’ che queste, da risorsa economica, si trasformino in un costo netto, sia dal punto di vista monetario che ambientale. unaprol ha gia’ inviato a tale proposito in data 23 settembre 2020 una lettera formale per sottoporre il problema al comitato biocarburanti del ministero dello sviluppo economico ed al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali”, informa un comunicato stampa di unaprol . “la possibilita’ di destinare le sanse umide alla produzione di energia deve essere assolutamente salvaguardata per i notevoli vantaggi che garantisce: sgravio dei costi a carico delle imprese della filiera olivicolo-olearia, netta riduzione dell’impatto ambientale, piu’ alti livelli qualitativi dell’olio, miglioramento delle rese produttive. la destinazione energetica garantisce infatti certezza, capillarita’ e continuita’ del ritiro della sansa umida che, se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’attivita’ dei frantoi l’aggravio dei costi, il peggioramento della qualita’ delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo. gia’ durante la scorsa campagna 2019/2020 numerosi frantoi hanno dovuto interrompere l’attivita’ proprio perche’ impossibilitati a smaltire correttamente le sanse, con la conseguenza di gravissimi danni economici: quest’anno, con la campagna di raccolta 2020/2021 gia’ iniziata, rischiamo il blocco totale degli impianti di trasformazione. questo e’ inaccettabile per il settore olivicolo-oleario italiano che soffre gia’ di gravi problemi di competitivita’ nella gestione dei costi di produzione rispetto a competitor stranieri sempre piu’ aggressivi e di difficolta’ nella destinazione ottimale dei sottoprodotti. a cio’ si aggiunga che la preoccupazione di assitol, che si appella al principio del ‘food first’ per reclamare la destinazione delle sanse ai sansifici, e’ del tutto priva di fondamento: in media il 67 % delle sanse prodotte in italia sono comunque conferite ai sansifici quindi si tratta di un falso problema. per questo motivo abbiamo invitato le istituzioni competenti a prendere in seria considerazione il problema: non favorire l’adozione di soluzioni virtuose dal punto di vista economico ed ambientale come la produzione di biogas dalle sanse costituisce a nostro avviso un grave errore di valutazione, che colpirebbe duramente un asset strategico dell’agroalimentare italiano, la filiera olivicolo-olearia, che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale. come unaprol siamo pronti a costituirci in qualsiasi sede per tutelare la dignita’ della filiera olivicolo olearia italiana”, dichiara il presidente david GRANIERI.