BURRO: ASSOLATTE, TORNANO A SALIRE LE VENDITE (+13,8% ANNUO), SUPERATI I 430 MILIONI DI EURO

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“dicembre e gennaio sono i mesi dell'”alta stagione” del burro, quelli in cui gli italiani ne acquistano tradizionalmente di piu’. ma in realta’, in questo anomalo 2020 la situazione e’ diversa rispetto agli scorsi anni perche’ le vendite di burro in italia continuano a crescere, ininterrottamente, da mesi”, afferma assolatte, che precisa: “infatti, da ottobre 2019 a ottobre 2020 il mercato del burro nella gdo ha registrato un +13,8% a volume e un +9,1% a valore, e ha visto crescere del 13% la frequenza d’acquisto”. “si tratta di una inversione di tendenza molto significativa perche’, dopo anni di demonizzazioni, e’ bastato il bagno di realta’ indotto dalla pandemia, che ha portato gli italiani a ripensare il loro carrello della spesa e a individuare gli alimenti indispensabili in ogni casa, per riconoscere al burro le sue indubbie qualita’ e il suo ruolo nell’alimentazione e nella cucina italiana”, sottolinea assolatte, che prosegue: “complessivamente oggi il mercato del burro in italia e’ arrivato a superare i 430 milioni di euro per un totale di 49,2 milioni di kg (stima assolatte su dati nielsen totale italia, iper + super + libero servizio + discount)”. “il burro viene acquistato da oltre 20,5 milioni di famiglie e ha raggiunto una penetrazione dell’82% su base nazionale”, evidenzia assolatte. “la crescita registrata dal mercato del burro nel corso del 2020 e’ stata trasversale a tutte le aree geografiche e a tutti i canali distributivi”, rileva assolatte, nel precisare che “il supermercato si conferma il canale preferito per l’acquisto di burro (con quasi il 39% dei volumi nazionali) e ha visto crescere le vendite a due cifre (+15,7% a volume), distanziando il discount, il secondo canale d’acquisto, che e’ rimasto invece stabile (27,4% di quota totale)”. “a conferma della ‘riscoperta’ qualitativa del burro da parte degli italiani c’e’ anche il fatto che la crescita registrata dalle vendite nel corso del 2020 e’ stata trasversale a tutti i segmenti del mercato e non solo a quelli che gia’ mostravano andamenti positivi (come il burro senza lattosio e quello biologico)”, sottolinea assolatte, che aggiunge: “anzi, e’ stato proprio il burro tradizionale a registrare la migliore performance: il burro classico ha guidato la crescita del mercato, con un +14,2% a volume e un +9,1% a valore annui, e continua a rappresentare il 93,4 delle quantita’ comprate e il 91,3% della cifra spesa per gli acquisti domestici di burro”. “un altro 4,5% del mercato totale a volume e’ rappresentato dal burro leggero/delattosato, che nel 2020 ha visto crescere a due cifre le vendite (+10,0% a volume e +11,1% a valore su base annua) e che ha visto aumentare il parco acquirenti, arrivando in 2,4 milioni di famiglie”, spiega assolatte, nel concludere che “una piccola nicchia e’ quella del burro biologico che, a dispetto dei volumi ridotti (2,2% di quota a volume) ha visto salire in modo importante le vendite (+12,0% a volume)”.