DL RISTORI: ALLEANZA COOP, INTERVENIRE SU LIQUIDITA’ SERVONO ALTRI 100 MLN PER AGROALIMENTARE

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“sono almeno 4.500 le cooperative, con un fatturato di 2,1 miliardi di euro e 75.000 persone occupate, quelle interessate dal dl ristori, ma se non si integra l’attuale elenco dei codici ateco molte di esse resteranno escluse dai benefici previsti dal provvedimento”: e’ una delle richieste avanzate dai rappresentanti dell’alleanza delle cooperative, in audizione al senato sul dl ristori, che hanno anche indicato “la necessita’ di sospendere per il 2021 lo split payment, di alleggerire i costi per le imprese, di integrare il trasporto pubblico con quello privato, di rafforzare il sostegno al mondo dell’agricoltura, della cultura e dello spettacolo”. “la crisi di liquidita’ e’ la causa primaria dei fallimenti: occorre sospendere lo split payment per le imprese e i consorzi al fine di sostenere la liquidita’ delle imprese per i versamenti dell’anno 2021. questo meccanismo della scissione dei pagamenti determina una forte criticita’ nella gestione finanziaria delle imprese che hanno come committenti prevalentemente la pa. e’ una misura che incide pesantemente sulla liquidita’ delle aziende alla luce dei tempi lunghi di recupero del credito da iva. per quanto riguarda i codici ateco, occorre rivederli, in quanto scontano una rigida classificazione che comporta uno spiazzamento nella lettura reale delle imprese colpite”, spiega il comunicato dell’alleanza. “per quanto riguarda l’agroalimentare, nel merito delle disposizioni di interesse specifico per il settore si chiede di potenziare le misure previste di ulteriori 100 milioni di euro”, chiede l’alleanza. “rispetto alle disposizioni in materia di lavoro e, in particolare, alla proroga degli ammortizzatori covid cui viene legata la proroga del divieto di licenziamento, siamo dell’avviso che sia opportuno valutare da subito l’eliminazione del contributo addizionale sugli ammortizzatori previsto dall’art. 12 per tutti i datori di lavoro. il ricorso agli ammortizzatori covid sia interamente a carico dello stato, senza la previsione di alcun contributo per il datore di lavoro, anche perche’ – come abbiamo avuto modo di ricordare anche al governo – le imprese sostengono comunque costi al momento non recuperabili per i lavoratori mantenuti obbligatoriamente in forza come tfr (7,41%), mensilita’ aggiuntive e ferie, le festivita’, scatti anzianita’. servono quindi misure per alleggerire i costi delle imprese, ad esempio attraverso l’estensione bonus sud a tutte le imprese che usano ammortizzatori sociali e riconoscendo alle imprese meridionali una quota maggiore”, aggiunge l’alleanza.