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“tra zona rossa e arancione, nel dpcm di natale c’e’ il colpo di grazia al comparto agrituristico italiano e i ristori previsti non sono sufficienti a compensare le perdite economiche da parte delle attivita’ che sono da una parte, oasi di benessere nelle aree interne d’italia, dall’altra isolate e lontane da reali opportunita’ di sviluppo”, afferma turismo verde, l’associazione per la promozione agrituristica di cia-agricoltori italiani, che – informa – torna a scrivere alla ministra per le politiche agricole, alimentari e forestali, teresa BELLANOVA perche’ “non permetta che le restrizioni anti-covid per le festivita’, portino il settore al crollo definitivo”, precisa l’associazione. “infatti, dopo l’ultimo decreto, non ci sono piu’ elementi che garantiscano la tenuta delle strutture”, affferma turismo verde-cia, che spiega: “contavano in una ripresa in vista delle feste e, invece, faranno i conti con una chiusura totale con la sola possibilita’ di consegne a domicilio e ristorazione d’asporto”. “alternative queste, che non tengono in piedi i ristoranti, figuriamoci gli agriturismi che dislocati in campagna, fuori dalle citta’ o in paesi, difficilmente hanno potuto attivare simili servizi”, precisa l’associazione di cia. la richiesta di turismo verde-cia a BELLANOVA e’, dunque, “di interventi immediati che tengano conto del nuovo scenario”. “il dpcm del 3 dicembre consentiva l’apertura dei ristoranti a pranzo nei giorni di natale, santo stefano e primo gennaio 2021, e predisponeva un ristoro di 645 milioni, di cui pero’ solo 455 disponibili entro fine anno”, spiega turismo verde-cia, che ritiene “positivo che il governo abbia previsto nello stesso decreto anche gli aiuti, ma le somme del contributo a fondo perduto erogato dall’esecutivo sono le stesse ricevute in estate sulla scorta dal decreto rilancio (ovvero in misura pari al 100% del calo di fatturato e con un massimo di 150.000 euro). cifre inferiori, ricorda l’associazione, a quelle ottenute a novembre grazie ai decreti ristori”. per turismo verde-cia “servono, dunque, contributi a fondo perduto piu’ sostanziosi e, in particolare, la cassa integrazione per i dipendenti, perche’, moltissimi agriturismi rischiano di chiudere i battenti e di dover mandare in fumo migliaia di posti di lavoro”. “l’arrivo del vaccino ci fa ben sperare dal punto di vista sanitario”, scrive alla ministra il presidente nazionale di turismo verde, giulio SPARASCIO, nell’evidenziare che “a questo punto, occorre accelerare anche sul fronte della ripresa economica con aiuti coerenti con le necessita’ dei comparti produttivi e necessari a una nuova e prossima primavera”.