PAC: MAMMI (EMILIA ROMAGNA), SERVE PROGETTO FORTE E COINVOLGIMENTO REGIONI COME AUTORITA’ GESTIONE

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“la pac deve mantenere un collegamento stretto con le aree rurali attraverso le regioni dell’unione europea, compreso il ruolo nella definizione e attuazione delle politiche di sviluppo agricolo e rurale a livello locale”, ha chiesto l’assessore all’agricoltura dell’emilia romagna, alessio MAMMI, tornando “sul ruolo chiave svolto dalle autorita’ regionali nei programmi di sviluppo rurale (psr) all’interno della pac”. “per riaffermare questa centralita’, le piu’ grandi regioni agricole d’europa, tra cui l’emilia-romagna, si sono rivolte al vicepresidente della commissione europea, frans TIMMERMANS. la lettera e’ firmata dalle 16 regioni riunite in agriregions l’organizzazione mobilitata sulla politica agricola comunitaria, cui appartengono per l’italia provincia autonoma di bolzano, emilia-romagna, lombardia e toscana”, informa il comunicato della regione emilia romagna. “guardando ai nuovi orientamenti per la governance della futura pacil ruolo delle regioni rischia un drammatico ridimensionamento. questo ostacolerebbe inevitabilmente la capacita’ della futura politica di sviluppo rurale di rispondere alle esigenze locali, di adattarsi rapidamente e in tempo reale alle sfide in evoluzione delle nostre zone rurali, prima fra tutte quella verso la sostenibilita’ ambientale e la ricerca”, ha aggiunto MAMMI che ha anche ricordato “la proposta di 15 regioni italiane, rappresentative di tutti i territori e governate da forze politiche differenti, per puntare sucriteri oggettivi per l’assegnazione dei fondi ue, per una fotografia dei territori che incroci criteri oggettivi e criteri storici, consentendo di utilizzare al meglio le risorse europee”. “le risorse del psr devono essere utilizzate al meglio da tutte le regioni nell’interesse delle imprese agricole italiane e per far questo bisogna prendere a riferimento parametri nuovi. la proposta accomuna la gran parte di territori rappresentativi di tutto il paese e di tutte le appartenenze politiche, ed e’ il frutto di una mediazione che contempla una parte di criteri storici e oggettivi proprio per arrivare gradualmente al 2023 con criteri che riguardano il merito”, ha concluso MAMMI. maggiori informazioni qui http://bit.ly/3jw3LM7