(riproduzione riservata)
“crediamo in slow fish, crediamo nelle tematiche che da vent’anni porta avanti, diamo voce al mare convinti che il dialogo diretto tra pescatori e cittadini sia fondamentale”, questa – informa un comunicato – la dichiarazione della presidente di slow food italia barbara NAPPINI durante l’inaugurazione nell’arena slow fish masaf, che ha ufficialmente dato il via a slow fish 2025, in programma fino all’11 maggio al porto antico di genova. “oggi piu’ che mai e’ attuale dare voce al mare, piu’ che parlare di pesca – ha aggiunto -. perche’ il mare e’ fondamentale per la nostra vita. ci siamo scordati che la vita viene dal mare, a partire dal 50% dell’ossigeno che respiriamo. pensare che si possa continuare ad abusarne per trarne profitto significa avere in spregio la vita e il futuro”. la manifestazione, organizzata da slow food italia con il patrocinio del ministero dell’agricoltura e della regione liguria, propone quattro giorni ricchi di esperienze: degustazioni, laboratori del gusto, attivita’ per famiglie, conferenze, spazi regionali, presidi slow food, food truck e birrifici artigianali, e un vivace mercato dove incontrare oltre 80 produttrici e produttori provenienti da tutta italia. da venti anni slow fish – ricorda il comunicato – e’ un luogo di incontro, scoperta e confronto, dove si assaggia, si ascolta, si impara. quest’anno – aggiunge NAPPINI – “riproponiamo istanze attuali e sempre piu’ urgenti: l’attenzione all’ambiente, il tema delle plastiche nei nostri mari – fummo tra i primi a parlarne nel 2007 – l’individuazione di modelli di pesca sostenibili che possano garantire un futuro a chi decide di dedicare la propria vita al mare e alla pesca. nel mare nostrum le attivita’ di piccola pesca costiera, che coinvolgono imbarcazioni con un ridotto livello di catture al giorno, rappresentano l’83% delle flotte totali, circa 127 mila addetti: si tratta di imprese familiari che sostengono intere comunita’ e paesi. aiutiamo questa pesca a continuare ad essere volano intergenerazionale di conoscenza e di buone pratiche”.