CAP PARMA E ARAER: MOLTO PARTECIPATO CORSO SU TECNICHE MUNGITURA IN AREA PARMIGIANO REGGIANO

(riproduzione riservata)

“il tema della formazione continua e aggiornata per gli operatori in zootecnia (soprattutto in aree del nostro paese altamente vocate e specializzate come quella dell’area di produzione del formaggio parmigiano reggiano), si mantiene sempre attuale, e i corsi di specializzazione necessari mirano a coinvolgere una platea sempre piu’ ampia di professionalita’ attorno alla filiera produttiva”, afferma un comunicato del consorzio agrario di parma, che prosegue: “un ruolo rilevante, in tal senso, hanno gli enti tecnici, come nel caso dell’associazione regionale allevatori dell’emilia-romagna (araer), che proprio in questi giorni ha realizzato un corso altamente qualificato in ‘tecniche di mungitura e qualita’ del latte’. la formazione, svoltasi nella sede del consorzio agrario, era indirizzata ad allevatori e a dipendenti di aziende zootecniche a indirizzo latte nel comprensorio di produzione del parmigiano reggiano, ed e’ stata messa in piedi in collaborazione con uofaa (l’unione operatori di fecondazione artificiale animale molto attiva in campo formativo con pvi formazione) e col sostegno del consorzio agrario di parma, di emilcap e del clca (centro lattiero caseario e agroalimentare). le due giornate di full immersion erano desinate a tutti coloro che volevano aggiornare ed arricchire le proprie conoscenze professionali maturate nel corso di esperienze a tempo pieno o part time in aziende zootecniche specializzate nella produzione di latte d’alta qualita’, destinato a circuiti produttivi che realizzano lattiero-caseari con determinati requisiti e che rispettino elevati standard di benessere animale. il corso, partecipato da circa quaranta operatori, e’ stato organizzato dedicando una parte alla teoria, ospitata presso la sede del cap di parma, ed una sessione pratica, presso un allevamento situato nella zona del comune di langhirano (pr). al termine della due giorni e’ stato rilasciato da uofaa un attestato di partecipazione valido per gli adempimenti richiesti dall’azienda sanitaria locale rispondenti alle disposizioni del servizio veterinario della regione emilia-romagna e alle norme sul benessere animale. e’ significativo rilevare che il consolidamento della collaborazione in tema di formazione degli addetti nell’area del parmigiano reggiano, instaurata anche in questa occasione tra l’associazione allevatori e storiche realta’ operative sul territorio come ad esempio il consorzio agrario di parma, va a rinsaldare e favorire un processo reale di integrazione fattiva tra i tecnici presenti da sempre a livello locale e le comunita’ di nuovi lavoratori entrati ormai a far parte, anche da piu’ di una generazione, delle maestranze impegnate nei vari lavori in stalla. alla tradizionale presenza dei lavoratori indiani della comunita’ sikh, molto diffusa nelle operazioni di mungitura anche in altre realta’ zootecniche italiane (si pensi ad esempio all’agro pontino, nel basso lazio), si sono andati aggiungendo nel tempo maghrebini ed in genere nordafricani, sia come stagionali che con contratti a piu’ lungo termine. queste ultime forme contrattuali appaiono piu’ adatte a lavori come quelli riguardanti la mungitura, che richiedono una presenza costante e estesa praticamente tutto l’anno. oltre che alla necessaria formazione di ordine pratico, appare ormai chiaro che questo tipo di figure professionali vadano accompagnate anche in un processo di crescita culturale finalizzato ad un maggior apprendimento delle norme che attengono al rispetto del benessere degli animali in produzione lattiera. la domanda di una formazione di tipo specialistico, anche per venire incontro alla evoluzione, presente e futura, delle normative comunitarie e nazionali in materia di benessere animale, dovra’ necessariamente tener conto di una rivisitazione e rimodulazione di una serie di requisiti ‘ambientali’ che coinvolgeranno, sicuramente, il campo delle relazioni sindacali, dei servizi e delle infrastrutture a supporto dei nuclei familiari dei lavoratori, soprattutto di provenienza extracomunitaria, l’integrazione e inclusione scolastica, culturale e lavorativa in un senso piu’ ampio. l’esperienza emiliana-romagnola e’ indubbiamente gia’ in una fase molto avanzata, considerata la ‘storicita” della presenza di manodopera straniera nei campi e nelle stalle. come detto, la collaborazione tra piu’ enti che a vario titolo ruotano attorno alla produzione e commercializzazione di una delle dop lattiero-casearie piu’ prestigiose e referenziate del nostro paese va vista con favore anche in un’ottica futura”.